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Giovedì 9 maggio 2024

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La Regione revoca il finanziamento al Comune di Casteldelfino

Lo Sportello linguistico occitano era già chiuso da mesi, senza alcuna spiegazione del sindaco

La Guida - La Regione revoca il finanziamento al Comune di Casteldelfino

Casteldelfino – La Regione Piemonte, con determinazione del 5 luglio, ha revocato il finanziamento (concesso sulla base della legge 482), per il quale a Casteldelfino dovevano arrivare 15.360 euro (11.520 per l’attivazione dello Sportello linguistico e 3.840 euro per le attività culturali). Per lo Sportello linguistico, il contratto di prestazione occasionale prevedeva la presenza di Gianpiero Boschero di Frassino e Alfredo Philip di Torrette. Per le altre attività culturali, momenti di illustrazione all’aperto della lingua occitana parlata ed eventi musicali. La Direzione Cultura e Commercio della Regione Piemonte, nel trasmettere a Roma il progetto esecutivo, ha bocciato il progetto dell’amministrazione del sindaco Amorisco. Lo Sportello linguistico era già chiuso da mesi ma il sindaco Amorisco, interpellato, non ha mai spiegato le ragioni della sua chiusura. Sullo sfondo, ci sono le note difficoltà nel far quadrare i conti del bilancio comunale e i 50 mila euro richiesti al Bim del Varaita (fino ad ora non concessi).

Per le attività culturali proposte, la Regione osserva che nel progetto esecutivo “si rilevano attività con costo indicato a corpo, che non appaiono compatibili col costo orario di euro 20 e tra le quali figurano serate musicali che paiono rientrare tra le attività non ammissibili ai sensi dell’avviso pubblico per l’anno 2022, che esclude spese per manifestazioni canore e similari (tali iniziative, infatti, pubblicizzano l’esistenza della minoranza linguistica e possono determinare ritorni di tipo turistico, ma non svolgono un’azione di promozione dell’uso della lingua minoritaria)”.

Il Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie del Consiglio dei ministri di Roma ha preso atto del parere negativo in arrivo da Torino “non risultando possibile accogliere le modifiche ‘de quo’, non ricorrendo peraltro presupposti di carattere eccezionale che giustifichino una rimodulazione anche parziale del progetto”e così a Casteldelfino non arriveranno i soldi.

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