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Lunedì 29 aprile 2024

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Tenda, in vista un nuovo appalto per finire, oltre all’Edilmaco

La conferma è attesa nella riunione della Conferenza intergovernativa, in programma oggi giovedì 20 luglio

La Guida - Tenda, in vista un nuovo appalto per finire, oltre all’Edilmaco

Cuneo – Servirà un nuovo appalto per finire il progetto del Colle di Tenda. E così dopo Grandi Lavori Fincosit di Roma, Consorzio stabile Edilmaco di Torino, sarà una terza impresa a far avanzare la “Sagrada Familia” delle Alpi Marittime. Lo prevederebbe l’atto aggiuntivo tra Anas ed Edilmaco di Torino per l’esecuzione delle opere post alluvione 2020. Risultato di mesi di trattative. Nell’accordo contrattuale (non ancora firmato), ci è stato riferito che sarebbe stato formalizzato lo stralcio dell’alesaggio e della messa in servizio del tunnel storico.

L’impresa torinese avrebbe chiesto e ottenuto di completare solo il Tenda bis, gli impianti, i 13 passaggi di sicurezza (pedonali e stradali) tra vecchia e nuova galleria, il ponte sul rio della Cà, la strada in Francia e il piazzale lato Italia. Concretamente, le opere indispensabili per ripristinare il collegamento stradale internazionale tra Piemonte, Liguria e Costa Azzurra, spezzato dal 2 ottobre 2020. Anas ad Edilmaco ha posto la condizione dell’apertura del traforo entro giugno 2024. Termine che rettifica la reiterata promessa di una viabilità attraverso il valico entro ottobre 2023.

La comunicazione – anticipata a metà giugno da La Guida – è stata data con una nota stampa il 4 luglio: “Oggi Anas e l’impresa Edilmaco hanno condiviso il cronoprogramma delle attività finalizzate alla riapertura del Tunnel di Tenda”. 

L’ufficialità della nuova e incredibile pagina della lunga storia del cantiere, iniziata nel 2013, è attesa per giovedì 20 luglio nella riunione della Conferenza intergovernativa per il miglioramento dei collegamenti nelle Alpi del Sud (in videoconferenza). Il perché del repentino cambio di programma è nelle condizioni economiche per l’impresa e nel diniego dei francesi a incrementare il loro cofinanziamento. 

Inizialmente le risorse stanziate e condivise tra i due Stati erano di 209 milioni (42% Francia, 58% Italia). Il valore dell’investimento è poi lievitato a 254,98 milioni per far fronte alle modifiche progettuali successive alla tempesta Alex che interessano soprattutto il cantiere lato Roya. Ma nel frattempo è scoppiata la guerra in Ucraina, sono saliti i prezzi dei combustibili, le progettazioni iniziali allo stato esecutivo hanno previsto maggiori somme di quelle previste facendo salire i costi di realizzazione di diversi milioni.

Con l’indisponibilità della Francia a coprire l’ammanco economico ed evitare il rischio che l’impresa lasciasse il cantiere rinviando “sine die” l’apertura, Anas avrebbe acconsentito alla richiesta di Edilmaco di stralciare le opere riguardanti il vecchio Tenda.

Ora sul futuro della galleria ottocentesca denudata di tutti gli impianti non sembra esserci un quadro ben definito. Anas pare determinata a chiudere il progetto originario con un nuovo appalto (resterebbero disponibili 60-70 milioni) per fare nel vecchio tunnel la canna gemella del Tenda bis. Ma c’è l’ipotesi, tutta da verificare, di lasciare il vecchio traforo per uso turistico e di emergenza, con diversi interventi. Se tale opzione prevarrà occorrerà ristabilire nel Tenda bis il senso unico alternato col semaforo: la nuova galleria non ha i requisiti per il doppio senso di marcia. Si tornerebbe alle modalità di transito precedenti all’ottobre 2020. Con l’unica differenza: transito sicuro e non più continuamente interrotto da lavori. Così, per vedere il bicchiere mezzo pieno.

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