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Giovedì 28 marzo 2024

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Cosa frena ora la gestione tutta pubblica del ciclo integrato dell’acqua?

In attesa della liquidazione del valore residuo alle società private e il caso Mondo Acqua del monregalese

La Guida - Cosa frena ora la gestione tutta pubblica del ciclo integrato dell’acqua?

Cuneo – Cosa frena ora la gestione tutta pubblica del ciclo integrato dell’acqua con Cogesi, ancora di più in un momento di crisi energetica e di carenza di acqua che necessita di un’azione compatta e solida per il bene del territorio?
La gestione da parte dei privati è scaduta da anni e tutte gestiscono ancora il servizio in una sorta di proroga, non deliberata ma data dallo stato delle cose, sino alla piena operatività del nuovo gestore provinciale, operatività che però non c’è. I gestori uscenti in attesa del Vr e che di fatto stanno ancora gestendo parte del territorio, sono Alpi Acque, Tecnoedil, Alse e Mondo Acqua. Oggi anche il Vr di Mondo Acqua è stato definito ma non si capisce cosa succederà di Mondo Acqua, una società mista che gestisce il servizio idrico in otto Comuni del monregalese e il cui capitale sociale è detenuto per il 33% dal Comune di Mondovì e poi in quote minori da Villanova, Vicoforte, Roccaforte, Briaglia, Frabosa Soprana, San Michele e Bene Vagienna e dai privati Iren, Smat, Ferrero Attilio Costruzioni e Tecnoedil.
La pubblicizzazione di Mondo Acqua sembrava portasse a un’entrata di Mondovì e dei Comuni vicini in Acda, il gestore tutto pubblico di Cuneo e vallate. L’altra soluzione accampata è quella della creazione di una società pubblica mettendo insieme le società del territorio monregalese, Mondo Acque, Alse e Calso con Alac, l’Acquedotto delle Langhe controllato dalla Provincia, e dunque con il benestare del presidente Robaldo, anche sindaco di Mondovì. Ma per ora nulla si muove e passati i dibattiti elettorali tutto tace sull’argomento. Così come rimane silente l’altra parte della provincia, la pianura di Alpi Acque, (Saluzzo, Fossano e Savigliano): qui solo Saluzzo, che è già in Acda attraverso Castellar, il comune che si è fuso con la capitale del Marchesato, si è espresso ufficialmente con la volontà di uscire da Alpi Acque, ma anche in questo caso tutto è fermo. Ma è tempo di passare all’operatività. 

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