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Domenica 23 febbraio 2025

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L’interpellanza si discute a porte chiuse, polemiche in consiglio comunale

Bagarre dopo la decisione di discutere l'interpellanza sul Ping a porte chiuse in quanto venivano citate persone estranee al consiglio. Ugo Sturlese: "Non accetto questa decisione, le sentenze sono pubbliche"

La Guida - L’interpellanza si discute a porte chiuse, polemiche in consiglio comunale

Cuneo – La decisione di discutere a porte chiuse l’interpellanza di Ugo Sturlese in merito al Ping, società cooperativa di cui l’ex assessore e attuale consigliere di maggioranza, Domenico Giraudo è stato amministratore, poi condannato dal tribunale di Torino a rifondere i soci (la società è ora commissariata), ha scatenato polemiche accese in consiglio comunale, portando alla sospensione della seduta e alla convocazione della conferenza dei capigruppo.

Il Pd non ha posto veti al dibattito a porte aperte, ma la decisione di far uscire il pubblico, comunicata dal presidente del Consiglio, Marco Vernetti, è stata motivata dal fatto che la richiesta di Sturlese chiamava in causa e citava persone fisiche e giuridiche terze, estranee al consiglio: “Vengono espresse valutazioni in ordine alla condotta morale di persone fisiche o giuridiche estranee a questo consiglio – ha spiegato Vernetti – e in questi casi il regolamento prevede la discussione a porte chiuse”.

La decisione che però ha suscitato la vibrante reazione polemica di Ugo Sturlese che chiedeva di valutare la compatibilità etico-politica del consigliere: “Io trovo l’interpretazione degli uffici veramente capziosa. Non ho fatto un’interpellanza che esprime giudizi su persone estranee a questo consiglio: nomino persone che sono state richiamate in sentenze pubbliche. Non accetto questa decisione, devi mandarmi via dall’aula per farmi stare zitto”.

Vernetti ha quindi sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo, ma la polemica è proseguita anche all’uscita della sala dei consiglieri dove, per non farsi mancare niente, i toni si sono alzati ancora di più. A portarlo alla luce è stato il capogruppo di Crescere insieme, Luca Paschiero, che alla ripresa di lavori ha attaccato Boselli: “Uscendo dalla sala consigliare Boselli si è rivolto all’assessora Paola Olivero (Crescere insieme) dicendole “Stai zitta, oca”. Non mi sembra un bel comportamento da parte del consigliere, ancor di più dopo tutto quello che viene detto in tema di parità”.

Paola Olivero non ha replicato in consiglio, per poi commentare con ironia il giorno dopo (“Boselli ha sbagliato animale, perché l’oca è notoriamente intelligente, io non l’ho insultato”). Nel corso del dibattito è intervenuta anche Santina Isoardi (Pd), che ha chiesto all’ex candidato sindaco di abbassare i toni: “Un minimo di rispetto, siamo in consiglio comunale non al mercato”. Boselli non si è però tirato indietro: “La mia è stata una reazione forte a insulti che ho ricevuti dall’assessora. Se nelle sedi opportune ritiene di procedere io spiegherò cosa mi è stato detto”. E alla richiesta di abbassare i toni: “Voi vorreste un’opposizione muta che non dice niente, piuttosto fatevi sentire nel dibattito politico. Dovete abituarvi, l’opposizione è questa qui”.

Dopo la sospensione, l’interpellanza è poi stata discussa a porte chiuse.

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