Pontechianale – Aveva investito con l’auto uno dei cuccioli di cinghiale che con la madre aveva improvvisamente attraversato la strada mentre lui transitava e invece di lasciar morire il cucciolo di circa 8 mesi, lo raccolse e curò mettendolo in un recinto all’interno della sua proprietà. Il suo intento era quello di curarlo e poi rimetterlo in libertà, ma prima che questo accadesse, nel luglio del 2019, in occasione della manifestazione Suoni dal Monviso, la Pro Loco del suo comune gli chiese di poter utilizzare un suo terreno come parcheggio per il concerto di Fiorella Mannoia; lui acconsentì e in quell’occasione qualcuno si accorse del cinghiale nel recinto e segnalò G.B. alle autorità. All’allevatore 65enne è stato quindi contestato un reato particolarmente oneroso dal punto di vista delle sanzioni, perché si tratta della legge che vieta la detenzione di animai selvatici e che in caso di condanna gli sarebbe costata la reclusione fino a sei mesi e una multa dai 15mila ai 300mila euro. Una legge con una chiara funzione di deterrenza del traffico di animali esotici ma che nel caso in particolare sarebbe risultata, come ha dichiarato il pubblico ministero Alessandro Borgotallo “particolarmente afflittiva poiché qui non si parla di giri di milioni intorno al traffico di serpenti esotici. Occorre sempre la coscienza e volontà di commettere il reato e in questo caso non c’era”. Per questo il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione a cui si è associata la difesa con l’avvocato Luca Martino che ha comunque sottolineato che in quanto allevatore il suo assistito poteva detenere quell’animale sia a fini alimentari che di affezione. La giudice dottoressa Anna Gilli ha accolto la richiesta e assolto l’imputato.
![A processo per la detenzione di un cucciolo di cinghiale, assolto La Guida - A processo per la detenzione di un cucciolo di cinghiale, assolto](https://media.laguida.it/uploads/2021/07/12175359/Tasse-ecco-perche-il-tribunale-e-una-trappola_slider_home-633x305.jpg)