Cuneo – È proseguito con un colpo di scena il processo in corso a Cuneo in cui è imputato con l’accusa di truffa il gallerista ed esperto d’arte Fabrizio Quiriti, accusato di truffa dall’ex proprietario dell’Alpitour Guglielmo Isoardi. La vicenda risale al 2005 quando l’imprenditore acquistò dal Quiriti una scultura, un ‘bronzo con buchi’ attribuita a Lucio Fontana. Dieci anni dopo, nel 2015, l’opera venne inviata alla Fondazione Fontana per una valutazione ma si scoprì che si trattava di una falso: “Un falso grossolano – ha riferito in aula un rappresentante della Fondazione -, neanche una copia, perché di quella scultura non esiste un originale. La restituimmo al proprietario che si impegnò a non metterla in commercio”.
Scoperto il falso, Quiriti valutò il danno subito dall’imprenditore in 50.000 euro, ma dato che non poteva liquidarlo subito, gli propose altre opere d’arte che coprissero quella cifra. “Non gli ho dato alcun assegno in quell’occasione – ha precisato Quiriti, ascoltato in aula nel corso dell’udienza – ma solo opere d’arte che scelse lui personalmente”.
Tra quelle, una decina in tutto, c’era anche un disegno attribuito a Modigliani che però sarebbe risultato falso. Il valore delle opere nel loro complesso era stato stimato dai consulenti della parte civile al di sotto dei 10.000 euro, molto meno della somma dovuta.
Proprio intorno al Modigliani e al certificato che lo accompagnava si è dibattuto nel corso dell’ultima udienza, poiché Quiriti sosteneva che quel disegno fosse accompagnato da un’autentica firmata dall’esperto Christian Parisot, archivista dell’Archivio Legale dell’Istituto Modigliani. Autenticità che lo stesso Parisot avrebbe ribadito in una lettera inviata a Quiriti ad aprile di quest’anno e che è stata prodotta in aula. A quel punto però l’avvocato di parte civile Luca Domenico Ciavarella ha prodotto una denuncia querela contro ignoti fatta a inizio settembre proprio dal Parisot, in cui l’esperto, patrocinato dall’avvocato di parte civile, nega di essere l’autore del certificato che accompagnava il disegno. Uno scenario imprevisto che ha indotto il giudice a riservarsi ogni decisione su come debba proseguire l’istruttoria; la prossima udienza è fissata al 26 di ottobre, a partire dalla richiesta, avanzata dalla parte civile, di una consulenza del tribunale in merito al valore delle opere.