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Giovedì 28 marzo 2024

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Visite dei parenti consentite in ospedale, con rigido protocollo e per 20 minuti

Una revisione delle linee di indirizzo che dovrebbe favorire il più possibile l’incontro tra i ricoverati e i loro congiunti ma che non sembra di così facile attuazione

La Guida - Visite dei parenti consentite in ospedale, con rigido protocollo e per 20 minuti

Cuneo – Visite dei parenti dei pazienti consentite in ospedale ma solo se si è vaccinati o con il tampone. E cambiano le regole di accesso al Pronto Soccorso.
L’Unità di Crisi della Regione Piemonte e il Dirmei hanno aggiornato le linee guida per le visite ai pazienti ricoverati in ospedale e per la valutazione del rischio di infezione da Covid nelle persone che accedono ai pronto soccorso alla luce della mutata situazione pandemica, oltre che in considerazione della manifestazione di nuove varianti e dei progressi della campagna vaccinale.
Una revisione delle linee di indirizzo che dovrebbe favorire il più possibile l’incontro tra i ricoverati e i loro congiunti ma che non sembra di così facile attuazione.

Per le visite l’incontro tra i pazienti ricoverati in ospedale ed i loro congiunti, richiede le seguenti fasi: richiesta di incontro, valutazione del medico, preparazione all’incontro (comprensiva se necessario, di colloquio tra psicologo e congiunto), definizione dell’appuntamento.
Il congiunto può accedere solo se non presenta sintomatologia da possibile infezione e se presenta una tra le seguenti condizioni: aver completato il ciclo vaccinale da almeno 15 giorni e da non più di 270; somministrazione di una dose di vaccino tra 90 e 180 giorni dalla guarigione purché non ne siano trascorsi più di 270 dall’immunizzazione; essere risultati negativi ad un tampone molecolare o rapido eseguito nelle 48 ore precedenti; essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti.
All’ora dell’appuntamento il congiunto si deve presentare all’ingresso del reparto, dove viene accolto dall’infermiere designato e, se previsto, dallo psicologo clinico, e quindi si procede alla vestizione con i dispositivi di protezione individuale necessari. L’incontro potrà durare 20 minuti e il personale deve garantire la massima riservatezza possibile; se il paziente è in fin di vita è possibile prolungare indefinitamente la presenza del congiunto garantendo la scrupolosa osservanza delle regole.
Viene anche consentito l’accesso ai volontari, che devono osservare le stesse condizioni di sicurezza durante la visita.

Per l’accesso ai pronto soccorso è prevista la suddivisione dei pazienti in due classi: immunità efficace (ciclo vaccinale completato, aver contratto il Covid ed essere stati vaccinati in singola dose, aver avuto la malattia negli ultimi sei mesi) e immunità incerta (senza vaccinazione, con ciclo vaccinale incompleto o completato da meno di due settimane, pazienti per i quali non è possibile valutare lo stato immunitario). Sulla base di queste distinzioni sarà possibile meglio definire il percorso da attivare.

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