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Giovedì 28 marzo 2024

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Qualità dell’aria, la Regione lavora a una “stretta” di legge

Delibera della giunta regionale, venerdì 26 febbraio, per nuove limitazioni su circolazione veicolare, riscaldamento negli edifici e pratiche agricole

La Guida - Qualità dell’aria, la Regione lavora a una “stretta” di legge

Cuneo – Sta suscitando reazioni tra la sorpresa e lo sconcerto, e una richiesta forte di rapida chiarezza, il provvedimento deliberato venerdì 26 febbraio dalla giunta regionale con validità dalla giornata di ieri (lunedì 1° marzo), anche se non ci sono ancora i passaggi a livello locale per le ordinanze comunali: al centro del tema la qualità dell’aria e soprattutto le restrizioni su circolazione veicolare, riscaldamento degli edifici e pratiche agricole. E proprio su queste ultime, le organizzazioni professionali agricole hanno prontamente sottolineato la confusione generata.
Con queste “Disposizioni straordinarie per la tutela della qualità dell’aria”, il Piemonte si è “mosso” dopo il confronto con le altre Regioni del bacino padano, per un intervento forte dopo anni di discussione sul problema dell’inquinamento nella pianura del Nord Italia, con la messa in mora da parte delle istituzioni comunitarie (e con sanzioni che erano previste dal 5 marzo di quest’anno, se non fossero stati adottati provvedimenti).
A livello generale, da quanto si apprende dalle prime comunicazioni della Regione, la stretta riguarda il territorio coinvolto (di fatto, tutti i Comuni tranne quelli montani per riscaldamento e agricoltura; il torinese e i Comuni oltre 10.000 abitanti per la mobilità), i tempi dei divieti (dal 15 settembre al 15 aprile per le limitazioni, un mese in più), l’anticipazione delle misure alla previsione di superamento e non ad avvenuto superamento, con una gestione più stretta del sistema dei “semafori” per la qualità dell’aria (tra l’altro con il rischio di ulteriore confusione con le norme anti Covid, quando si parla di “rosso” e “giallo”).
Tra le misure più rilevanti che scatterebbero: per i veicoli, l’aggiunta (all’elenco delle limitazioni) dei veicoli Euro 1 e 2 a benzina e degli Euro 1 a metano e gpl, oltre ai motoveicoli Euro 1; per il riscaldamento, disposto a 18 gradi il limite massimo di temperatura negli edifici privati e pubblici (escluse strutture sanitarie); per l’agricoltura, limitazioni allo spandimento di liquami o concimi.

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