Una laurea in Scienze Forestali e quarant’anni di lavoro nel corpo forestale dello Stato, prima come ufficiale, poi come dirigente e infine come generale hanno reso Daniele Zovi uno dei maggiori esperti in materia di animali selvatici e di natura. Questa volta si cimenta con la neve, che per lui, nato tra le vette di Asiago, “è una vecchia storia, una storia d’amore collettiva” e che qui racconta attraverso racconti personali, leggende, studi e dati scientifici. Il risultato è un libro sorprendente. Si parte dall’infinitamente piccolo, dal fiocco di neve, mescolando spiegazioni chimico-fisiche con descrizioni di pura poesia. E da lì passando per gli animali, le piante, il freddo, l’uomo e il suo rapporto con la neve, il ghiaccio. Venti capitoli arricchite da belle foto. Attraverso il racconto di un uomo che ci sa raccontare tutta la poesia che può esserci in una distesa soffice e silenziosa, ma anche la forza terribile e mortale di una valanga. Neve che serve, per i ghiacciai, che segnala la salute dell’ambiente. Curiosità che non sono solo racconti ma anche un viaggio nella cultura. Per Zovi la “neve separa il necessario dal superfluo” perché la neve “copre tutto e riempie gli spazi, ma poi ne crea attraverso pensieri e immagini e che di solito stanno al chiuso da qualche parte”. Insomma la neve è odore di inverno e di freddo, ma anche di vita, “uno spazio di pace, silenzio e meraviglia. Un dono di bellezza, una promessa di felicità”.
Autobiografia della neve
di Daniele Zovi
Utet
18 euro