Se diamo retta ai ripetuti rimandi alla musica, il libro di Paolo Armellini si struttura come un concerto per voci soliste in tre movimenti e un intermezzo. Il tempo privilegiato è l’adagio che sfuma sempre verso l’andante.
A orchestrare il tutto c’è Angelo, psicologo e fatcotum di Villa Vittoria, residenza per anziani a San Remo. È il filo conduttore di questa incursione nella terza età senza drammi. La solitudine raccontata è piena di ricordi vissuti con dignità, anche con decisione quando ormai sembrano vanificarsi. È un “richiamo alle origini umane, compagna di eremiti e santi, sconosciuta agli ignoranti”.
Gli anziani che incontra Angelo sono dei “forzieri di pensieri” che si prendono la scena. Sono voci soliste che raccontano del loro passato. Un giudizio superficiale li voterebbe alla chiusura presuntuosa, se non all’ingratitudine. Ezio sempre volta le spalle ai presenti, sguardo incollato alla finestra, fisso verso il mare. E così gli altri personaggi isolati nel proprio mondo chi per scelta, chi per una vita “spietata, impertinente”.
Si tratta di trovare la chiave di questi forzieri. Un libro, un disco, un’intera isola aprono i cuori che hanno voglia di parlare, ma non trovano la persona giusta che li ascolti. Angelo fa breccia forse perché ha qualcosa in comune con loro. È di nuovo la solitudine. Questa volta cercata, “salvifica”. Ora l’andante si chiude con un “largo” che apre gli occhi ad Angelo e Valentina messi di fronte al loro futuro. Ma c’è anche l’intermezzo: è la favola di Otto il passerotto. Semplice e fresca come un “allegretto”, ha in sé il segreto della vita: non il sogno di superare se stessi, ma l’incontro con altre persone, spesso diverse. Cosa di più inusuale di un passerotto che vuole volare in alto, che si ristora nel nido di un’aquila?
L’ascolto, la condivisione, la disponibilità a camminare accanto sono le dimensioni della vita che ad Angelo fanno guardare all’inverno come preludio della primavera.
Il concerto di San Martino
di Paolo Armellini
Primalpe
14 euro