Cuneo – I medici sono in sciopero martedì 12 dicembre e l’adesione si preannuncia molto alta. Sono a rischio i servizi e le visite ambulatoriali oltre allo slittamento delle attività in sala operatoria. Ovviamente come prevede la legge, saranno assicurate tutte le attività di urgenza, chirurgiche come di pronto soccorso. Quindi l’attività sanitaria per chi ne ha bisognoso subirà modifiche mentre per tutti gli altri ci potrebbero essere ritiri, problemi o visite che saltano.Praticamente tutte le sigle dei sindacati medici bianchi aderiscono alla protesta a partire dall’Anaao, il principale sindacato degli ospedalieri.Lo sciopero con lo slogan "La sanità chiude un giorno per non chiudere per sempre" è indetto per contrastare il definanziamento del sistema sanitario, in quando il fondo nazionale di un miliardo l’anno viene azzerato nella nuova finanziaria.Cinque i punti dello sciopero e della protesta delle Organizzazioni sindacali che: denunciano i contenuti della legge di bilancio 2018 all’esame del Parlamento, in quanto reiterano politiche sempre meno orientate all’obbligo di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini, secondo principi di equità e sicurezza, ed escludono con pervicacia la sanità pubblica dalla ripresa economica in atto fino a renderla non più sostenibile se non dalle tasche dei cittadini; condannano la assenza di segnali di attenzione ai medici, ai veterinari ed ai dirigenti sanitari dipendenti del Ssn, al valore ed al peso del loro lavoro, alla importanza dei loro sacrifici nella tenuta del servizio sanitario; stigmatizzano lo stallo del rinnovo del contratto di lavoro, dopo 8 anni di blocco legislativo, che contribuisce alla mortificazione del ruolo, della autonomia, della responsabilità professionale ed al peggioramento di condizioni di lavoro insostenibili a fronte di livelli retributivi fermi al 2010; deplorano l’assenza di politiche nazionali a favore di una esigibilità del diritto alla tutela della salute dei cittadini omogenea in tutto il Paese, nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione, in una logica di federalismo sanitario di abbandono; additano le poltiche degli ultimi governi come responsabili di quel fallimento del sistema formativo che sta,contemporaneamente, desertificando ospedali e territori e condannando alla precarietà ed allo sfruttamento decine di migliaia di giovani.