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Martedì 23 aprile 2024

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Presentazione del Coordinamento Internazionale Donne-Cuneo

Cuneo – Domenica 6 novembre, alle 18 presso il ristorante Terza Classe in Lungo Stura XXIV Maggio, si tiene la presentazione del Coordinamento Internazionale Donne-Cuneo. Tra i promotori del progetto l’Associazione di promozione sociale Se Non Ora Quando?, il “Laboratorio Politico Donne per la Città-Città per le Donne” e l’Associazione Spazio mediazione& intercultura. A seguire aperitivo multietnico.  Che cosa è il Coordinamento Internazionale Donne-Cuneo?Si pone come momento di aggregazione attiva delle donne di qualsiasi etnia, cultura, lingua, stato civile e condizione sociale. E’ uno strumento di conoscenza e di azione con carattere laico e prescinde del tutto da  partiti ed ideologie preconfigurate. Riconosce la necessità di costruire insieme, donne e uomini, la consapevolezza e ritiene indispensabile un cambiamento culturale e sociale per ottenere il reciproco arricchimento, attraverso il rispetto e la conoscenza delle differenti modalità di pensare e di vivere. Le donne da sempre e per la loro natura guardano al futuro e vivono concretamente il presente. Ripudiano  la guerra, strumento di violenza, prevaricazione e morte.  Agiscono per superare l’emarginazione cui l’ignoranza e la sete sconfinata di potere le ha finora costrette, pur nella diversità delle  origini ed esperienze. Gli scopi Il Coordinamento vuole  promuovere uno sguardo  femminile diverso sulla realtà, una condotta adeguata e capace di cogliere i cambiamenti sociali molto  rapidi in atto e la cui comprensione non può prescindere  dalle capacità interpretative e dalle responsabilità femminili. Sostanzialmente il motore del Coordinamento è la rappresentazione del futuro, continuità del presente. Sono alla base dell’azione del Coordinamento la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del Cittadino del 1789, la Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali, la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e la Costituzione Italiana. Se è stato fatto un percorso, molto ne rimane da fare, soprattutto per realizzare concretamente il dettato Costituzionale.Gli impedimenti da rimuovere sono di carattere economico, culturale, politico e religioso e sono presenti, in forme ed efficacia variabili, in ogni tipo di realtà sociale. Costituiscono   barriere alla pace, all’equità sociale, ad un coinvolgimento  responsabile di ogni persona verso i beni comuni,l’ambiente e la collettività e quindi verso una vita degna di essere vissuta perchè bella ed in grado di consentire a ciascuno la propria ottimale realizzazione. Le strategie Per ottenere questi risultati è necessario un cambiamento culturale che investa tutta la società, aprendo spazi mentali alla diversità che si sta realizzando nel mondo. La forte evoluzione tecnologica comporta la necessità di ricorrere a nuove modalità di relazione ed a inventare nuove strategie di aggregazione, superando giocoforza il tradizionale modello di famiglia chiusa ed il modo di interpretarne i ruoli. Anche il modello del lavoro deve cambiare, per poter consentire il soddisfacimento del desiderio di  maternità senza venire escluse od emarginate dall’attività  lavorativa e senza che i figli vengano ad essere penalizzati, con le evidenti gravi conseguenze. La vita della donna nell’attività lavorativa deve tener conto della gravidanza e dei periodi necessari di accudimento dei figli come periodi lavorativi a tutti gli effetti e l’onere sociale relativo deve essere accollato allo Stato, anziché ai datori di lavoro, per evitare “a monte” discriminazioni nelle assunzioni.E’ necessario disporre di migliori strutture pubbliche e private che si occupino dell’educazione e della cura dei minori, con orari e modalità idonee a consentire il ritorno al lavoro delle madri, anche con orario agevolato. Occorre che le donne che possono dedicare una parte del loro tempo alla cura dei nipoti o dei genitori siano agevolate nel lavoro o possano essere collocate a riposo non oltre i 60 anni di età, anche tenendo conto del lavoro precedentemente dedicato alla famiglia. Bisogna poter interloquire con le pubbliche Amministrazioni per ottenere l’attuazione del “bilancio di genere”, in modo che le risorse pubbliche siano indirizzate in modo equo. Ci impegnamo per ottenere una maggiore equità socio-economica e la perequazione del trattamento pensionistico, attraverso l’interessamento dell’INPS in merito. E’ assolutamente necessario fermare la violenza in ogni sua forma, da quella condotta contro le donne, alla guerra che sta sconvolgendo il pianeta e che, unita ai cambiamenti climatici ed alla desertificazione, obbliga milioni e milioni di persone a migrazioni o morte. Non è pensabile continuare ad assistere ad eccidi per l’iniqua distribuzione delle risorse  ed accettare che il mare sia la tomba di chi cerca la sopravvivenza. Non dobbiamo ritenere che sia lecito agire da padroni del mondo, decidere della vita di altri, solo perchè abbiamo accumulato ed accumuliamo, a scapito loro, maggiori ricchezze. Anche i CIE ed il carcere sono strumenti da rivedere e su cui vogliamo portare l’attenzione. I diritti umani devono essere al centro dell’interesse del Coordinamento, che di volta in volta deve cercare alleanze con i movimenti impegnati sui vari temi. Dobbiamo correlarci con gli Assessorati alla Cultura ed alle Pari Opportunità, sia a livello Regionale che Comunale, per poter agire promuovendo la consapevolezza delle donne e degli uomini. Per poter essere efficacemente presenti, dobbiamo ottenere per chi è residente da 5 anni il diritto di votare e di essere votate/i perchè la nostra diventi una realtà dove sia possibile ed onorevole l’integrazione, o, meglio l’interazione, con vantaggio per tutti. Riteniamo che sia necessario un progetto culturale che coinvolga le scuole, per proiettarsi efficacemente nella società e diventare propulsore del cambiamento.Abbiamo in mente il progetto di un Centro Culturale Internazionale  a Cuneo, dove si possano realizzare incontri tra le diverse culture sia attraverso l’arte, la musica,lo spettacolo, la letteratura, le tradizioni, la storia, il linguaggio, per realizzare attraverso la conoscenza ed il rispetto reciproci una pacifica e proficua convivenza.

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