Sembrava un monumento da venerare ma da non modificare. Era il caso della fiscalità nel mondo, Italia compresa. Poi qualcosa a cominciai a muoversi, per una volta nel senso giusto, quello appunto di far pagare il giusto a chi, legittimamente, ricavava profitti dalla propria attività, multinazionali comprese, in qualunque parte del mondo avessero collocato il loro quartier generale, naturalmente quello dove il fisco era meno esigente.
Ieri a Venezia, nel corso del G20, è stato convenuto da (quasi) tutti i Paesi del mondo di allineare il prelievo fiscale almeno fino al 15%. Qualche Paese in Europa dovrà farsene una ragione: è il caso di Ungheria, Bulgaria e Irlanda , dove si paga circa un terzo di quanto si paga in Germania, Francia e Italia, con soglie che non superano 12% dei profitti di impresa. È solo l’inizio per il ristabilimento di una corretta competizione e di una progressiva equità. Almeno speriamo.