L’uomo del Medioevo prima ancora del Sommo Poeta. Lo storico Barbero, ordinario di Storia medievale all’Università degli Studi del Piemonte Orientale, in un’opera quasi monumentale ma comunque di divulgazione, scrive questa biografia di Dante, che è in qualche modo unica. Perché a differenza delle tante altre che si sono succedute nei secoli che analizzavano la sua opera come può fare uno studioso di letteratura, Barbero ha scritto la vita di Dante come se non avesse scritto la Divina Commedia ma ricostruendo tutti quegli aspetti della sua vita che sono gli stessi della vita di un uomo del 1200 o del 1300, indipendentemente dal fatto che lui fosse un grande poeta.
Si capisce dunque che cosa voleva dire nascere in una certa condizione familiare, con un padre che aveva fatto i soldi con traffici a volte poco puliti; cosa voleva dire vivere nella Firenze del 1200 e sognare l’ascesa sociale ma anche cos’era la politica in quel mondo. La vita di Dante è divisa in due parti: fino al 1301 è un uomo agiato, che vive di rendita, che si può dedicare agli studi, a letture, amori e sport. E poi scopre la politica, ha i mezzi e la preparazione culturale per primeggiare, ma vincono i suoi nemici, lui è esiliato e vive per vent’anni aggrappato prima alla speranza di ritornare a Firenze, poi alla speranza di diventare famoso grazie al suo poema, per riscattare la povertà e lo sbandamento in cui è precipitata la sua vita.
Un uomo che ha avuto un’esistenza piena di fatiche, emozioni, delusioni. Un uomo fatto di contraddizioni, travolto dall’impegno politico, a volte incoerente, ma comunque un poeta grandioso. Insomma un “uomo del nostro tempo”.
Dante
di Alessandro Barbero
Laterza
20 euro