Un secco avvertimento iniziale: “Qui non si raccontano le vittorie, ma come ci si arriva”. Facile dire “vittoria, medaglia, primato”. Facile entusiasmarsi sul divano, emozionarsi con la bandiera che sale sul pennone più alto. L’autore va oltre. Scontato l’appello alla fatica dietro ogni vittoria. Omaggia invece il sacrosanto luogo comune per cui lo sport prepara anche alla vita. Ci racconta dunque storie diverse di atleti impegnati in specialità diverse. Per qualcuno addirittura si tratta di passare da una all’altra. Per tutti richiede una scelta che coinvolge, talvolta stravolge, la propria vita.
Emigrazione alla ricerca di un posto dove condurre gli allenamenti. Abbandono di un lavoro sicuro per lanciarsi nella preparazione delle sfide: “La vita di un atleta professionista te l’aspetti più comoda e scintillante, ma non è così”. Dietro l’angolo c’è sempre l’amarezza della sconfitta, la tensione della prova, l’incidente che costringe sulla panchina. È quasi sempre una questione di centimetri o di secondi. Si sperimenta il peso delle misure minime che possono decretare la vittoria o la disfatta. Su questo piano psicologico si costruisce il record: “Prima di vincere devi diventare in qualche modo imprenditore di te stesso”.
La delusione per la prestazione è anzitutto interiore. Ritrovare fiducia e motivazione sono le sfide da superare. Un record si costruisce nell’attesa, nel progredire con gli allenamenti: “In un’età in cui vorresti tutto e subito sei costretta a imparare l’arte dell’attesa”, a parlare è Larissa Iapichino che nel maggio di quest’anno nel salto in lungo ha raggiunto i 7,06 m. sfiorando il record di sua madre Fiona May.
Prima di vincere
di Andrea Schiavon
Editrice Add
euro 18