C’è anche una persona del cuneese, in particolare del monregalese, tra quelle finite nei guai in seguito alle 26 perquisizioni condotte in varie zone della nazione nella giornata di ieri (giovedì 17 luglio), disposte dalla Procura di Brescia, con intervento dei Carabinieri dei Ros (reparti operativi speciali) con i colleghi del territorio. Pesanti le accuse: propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
La misura più rigida è scattata per un 21enne bresciano, le altre persone sono in diverse province e sono, secondo i magistrati, “sospettati di appartenere a gruppi virtuali di estrema destra attestati su posizioni radicali neonaziste, accelerazioniste, suprematiste, xenofobe e antisemite”.
Telegram e Tik Tok erano le piattaforme più utilizzate per far circolare materiale di ispirazione razzista e neonazista, per “propagandare idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico, anche minimizzando e negando la Shoah; partecipare a diversi gruppi virtuali della piattaforma Telegram aventi i medesimi scopi di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, nazionali o religiosi; fare ‘apologia del fascismo’”, secondo quanto emerso nelle indagini.
Questi i nomi di alcuni gruppi frequentati: White lives matter Italia, Vannawaffen Tm, Sangue e suolo, Spirito fascista, Hooligans/Ns/Wp/Wlm, Rivelazioni non autorizzate, Identità europea, Casa del fascio.
Dalle indagini su questi cabali, i Carabinieri hanno individuato una trentina di giovanissimi, tutti tra i 18 e i 25 anni (e cinque di loro erano minorenni, all’epoca dei fatti), contestando loro gli stessi reati.