Nel paese, caratterizzato dalla forte presenza dell’elemento acqua, sono numerosi i percorsi naturalistici che attraversano luoghi di grande rilevanza ambientale, adatti a passeggiate, trekking a cavallo o in mountain bike. A circa un chilometro dall’abitato, sulla provinciale per Chiusa Pesio, si stende il lago, una grande sorgente naturale considerata la seconda risorgiva italiana per le sue caratteristiche idrauliche e di portata (oltre 2.000 litri di acqua al secondo). Vanta una ricca avifauna stanziale e migratoria. Imboccando la strada sterrata a lato degli impianti sportivi si raggiunge il parco naturalistico di Rifreddo, in una posizione tranquilla e ombreggiata. Qui si trova la grande risorgiva che dà origine a un corso d’acqua a portata costante, di notevole purezza e potabilità, popolato da trote fario, scazzoni, gamberi di fiume; una parte della sorgente alimenta l’acquedotto comunale. Un’area del parco è stata trasformata in zona ricreativa e per pic nic, con barbecue, tavoli e panche, due tettoie, campo da bocce e un nuovo parco giochi donato dai coniugi Dario e Anita Taverna il memoria del figlio Marco. Nello stesso parco, in località Marsaglia, si estende il lago dei Gôret, alimentato da risorgive, ambiente ideale per la pesca facilitata di storioni, carpe, pesci gatto.
In zona Paschi, intorno al santuario Madonna della Pieve, sulla provinciale per Margarita, si trova un’antica torbiera sommersa dall’acqua delle risorgive. Con le opere di bonifica è stato realizzato il “fontanile dei foss”, un insieme di canali artificiali che danno vita a un importante corso d’acqua denominato “Collettone”.
Madonna della Pieve
Per gli amanti dell’arte, l’associazione “Antibo Terre dei Bagienni Odv”, organizza, su richiesta, visite guidate agli affreschi quattrocenteschi conservati nella chiesa “Madonna della Pieve” in via Margarita e a quelli seicenteschi della cappella dell’Annunziata in via Vecchia di Chiusa Pesio (prenotazioni al n. 348-5675292). La Pieve è attestata già nel 1041 e sovrintendeva le dieci chiese dell’antico pagus col titolo di Santa Maria di Bene Superiore. Nel 1345 la sede parrocchiale fu trasferita nella nuova chiesa di San Giacomo nell’abitato di Beinette. I ritrovamenti archeologici all’interno e nei pressi fanno ritenere che sia stata edificata su un sito già frequentato in età romana. La chiesa conserva affreschi del XV secolo di alto valore artistico. I restauri, completati nel 2001, hanno riportato alla luce tutte le pitture. Al primo ciclo, databile intorno alla seconda metà del ‘400, appartengono gli affreschi del cilindro absidale, al centro vi è la Madonna in trono col Bambino e ai lati gli affreschi recuperati: alla sua destra san Giacomo e san Michele, alla sua sinistra san Bernardo d’Aosta e sant’Antonio abate; santa Caterina d’Alessandria e san Pietro sono nascosti dall’altare.
In un secondo momento, dopo il 1474, vennero realizzati gli affreschi del catino absidale: una grande Madonna della Misericordia che distende a ruota il suo mantello sulla folla dei fedeli (la Vergine del Manto, opera di Giovanni Baleison), a destra le donne e a sinistra gli uomini, il Cristo risorto, santa Caterina d’Alessandria, san Giacomo e il committente inginocchiato. In un terzo momento, alla fine del XV o agli inizi del XVI secolo, venne affrescato il ciclo che rappresenta, in 15 riquadri, posti nella metà superiore di entrambe le pareti della navata, la storia della Vita della Madonna. Sulla parete di sinistra: nozze di Gioacchino e Anna, offerta al Tempio, incontro di Gioacchino e Anna alla Porta aurea, natività di Maria, presentazione al Tempio, nutrizione di Maria e nozze di Maria e Giuseppe. Nella parete di destra: annunciazione, nascita di Gesù, adorazione dei Magi, fuga in Egitto, circoncisione, presentazione al Tempio, dormitio Virginis e assunzione al cielo di Maria. Attualmente la chiesa è nota come “Santuario della Madonna della Pieve”. Nella prima settimana di settembre si onora la Madonna con la novena e una solenne processione e la Messa.