Bellino – Lui è profondamente innamorato della natura. Ennio Belzuino organizza corsi per conoscere le piante d’alta montagna che poi, in qualità di ristoratore, cucina e insegna a cucinare. Belzuino è nato a Genova il 15 luglio 1962 e oggi vive a Bellino, dove gestisce una locanda, nella borgata Celle: “Parecchi anni fa avevo accompagnato la mia fidanzata (laureanda in storia medievale) e avevo scoperto non solo le meridiane, ma anche le ‘tète coupée’ ed altre reminiscenze celto-liguri. In seguito ci sono ritornato con parecchie scuole e poi il mio amore per la montagna ha fatto il resto. È nata così un’attrazione viscerale per questi luoghi magici”.
Ennio, come mai lei ama così tanto le piante?
“Per me è una cosa naturale. Il mondo delle piante è magico. Già solo lo scoprire le varie strategie di riproduzione lascia letteralmente affascinati… Leggetevi qualche libro di Stefano Mancuso: e capirete meglio”.
La vita che sta facendo a ‘Blins’ è diversa da quella che pensava?
“Sì, è leggermente diversa. Sono talmente assorbito dal far funzionare la locanda che non riesco a godermi in pieno le bellezze che ci sono intorno a me”.
Il mondo di oggi come lo vede?
“Un tipo che conosco ha coniato un detto: ‘Il mondo è bello, siamo noi ad essere ciechi’. Attualmente, come in molte altre epoche, ci sono: abomini, tragedie, guerre, violenze inaudite su bambini, donne, uomini, per non parlare degli animali e della molta indifferenza… Siamo ancora una società bambina, nella quale prevalgono gli istinti primari. Ma nel contempo ci sono anche molti segnali che la nostra civiltà in alcuni ambiti sta crescendo: speriamo davvero che non sia troppo tardi!”.
Il futuro delle nostre montagne?
“La montagna deve puntare sulla sostenibilità ambientale, sull’ecoturismo, sulla consapevolezza delle nostre radici, su di un’idea che ti viene dalla pancia anziché sulla speculazione. Io cerco di trasmettere al prossimo l’idea che l’uomo non è vino, e soprattutto non è guerra, e non combatte meglio solo quando è pieno”.