Cuneo – La versione di “Bella ciao” della tromba di Paolo Fresu accompagnata dal bandoneon di Daniele Di Bonaventura eseguita martedì 25 aprile sul palco del Teatro Toselli per la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stata emozionante. https://laguida.it/2023/04/25/mattarella-da-calamandrei-a-calamandrei-ora-e-sempe-resistenza-video/ Un rispettoso silenzio regnava nel teatroc cittadino gremito ma al temrine dell’esibizione un applauso scroscante e la standing ovation ha sottilineato la bellezza e originalità dell’esecuzione. Il Capo dello Stato dopoo aver a lungo applaudito al termine della cerimonia sotto il palco ha voluto complimentarsi direttamente con i due musicisti.
Paolo Fresu è unanimemente considerato tra i maggiori artisti della scenza jazz contemporanea e il trombettista più virtuoso del Paese. Il suo suono, influenzato dalla lezione di Miles e Chet, è allo stesso tempo personale e riconoscibile. Sardo di Cerchidda ha inziato lo studio musicale all’età di undici anni, proprio nella banda musicale del suo paese, la banda “Bernardo De Muro” di Berchidda. Trasferitosi a Sassari frequenta il Conservatrio Luigi Canepa e scropre quella che diverrà la sua principale passione: il jazz Nel 1982, ebbe inizio la sua attività professionale registrando per la Rai sotto la guida di Bruno Tommaso. Successivamente ultimò gli studi presso il conservatorio “Giovanni da Palestrina” di Cagliari, diplomandosi in tromba nel 1984 con il maestro Enzo Morandino . Da allora un ricco curriculum ospite dlele più importanti orchestre europee.https://www.youtube.com/@paolofresuofficial/about
Daniele Di Bonaventura è compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica iniziata a soli 8 anni con lo studio del pianoforte, del violoncello, della composizione e della direzione d’orchestra. Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza. Ha suonato nei principali festival italiani ed internazionali. Ha pubblicato più di 90 dischi.
Bella ciao
Bella ciao è un canto popolare italiano dedicato alla Resistenza italiana contro l’esercito “invasor” della Germania nazista. Secondo l’Anpi “divenne inno della Resistenza soltanto vent’anni dopo la fine della guerra… è diventato un inno soltanto quando già da anni i partigiani avevano consegnato le armi”. Secondo altri fu proprio di alcune formazioni della Resistenza in guerra. Nonostante sia un brano italiano legato a vicende nazionali, viene usato in molte parti del mondo come canto di resistenza e di libertà.
«Una mattina mi son svegliato,
oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.
O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Ti diranno «Che bel fior!»
«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»