Cuneo – Indagavano su un furto avvenuto a danni del bar Livio di Cuneo e si trovarono per le mani conversazioni telefoniche relative allo spaccio di droga. Il presunto ladro su cui i militari del comando di Cuneo stavano indagando (R. R, cittadino straniero residente a Cuneo) aveva sul cellulare i messaggi di una chat di Telegram in cui si faceva riferimento a quantità di droga e il prezzo di vendita. Fra le tante chat i militari notarono quella in corso con D. M., un giovane 28enne di origini sarde residente in città, con recidive reiterate, in cui si parlava di vendita di droga. “La chat era del 7 settembre 2021 – ha riferito in aula il militare del comando di Cuneo che ha gestito le indagini -, c’era scritto: ‘ti do 17 G per 150 euro è quello che mi avevi chiesto’. Chiamato in caserma come persona informata sui fatti, il giovane inizialmente disse che quel numero di telefono era suo ma che non lo usava più e mostrò un altro numero, poi disse che quella chat era di amici e infine rifiutò di dare altre risposte”. Da qui l’accusa di favoreggiamento e il processo in corso che è stato rinviato al 10 marzo per la discussione e la sentenza.