Borgo San Dalmazzo – Il 15 febbraio del 1944, a Borgo San Dalmazzo, 26 ebrei internati nel campo cittadino raggiungevano la stazione ferroviaria e venivano fatti salire su vagoni-merci. Iniziava così la loro deportazione, via Fossoli (frazione di Carpi, in provincia di Modena), verso il campo di concentramento di Auschwitz. Appena due i sopravvissuti.
Tra i 26 deportati anche Alessandro Schiffer, giunto in Italia nel 1920 come prigioniero ungherese della Prima guerra mondiale. Una volta liberato, lavora alla Cartiera Burgo di Verzuolo, si battezza e sposa una verzuolese, Firmina Boero. Dal matrimonio nascono quattro figli: Edmondo, Romano, Davide e Anika. Nel 1927 diventa cittadino italiano, ma nonostante la conversione e il matrimonio misto, nel 1938 le leggi razziali lo privano della cittadinanza e dunque del lavoro. Dopo diverse peregrinazioni attraverso l’Italia per trovare di che vivere, nel 1943 torna con la famiglia in Piemonte, trova impiego a Madonna dell’Olmo, dove si trasferisce. Il 5 febbraio del 1944 in applicazione dell’ordinanza di Buffarini Guidi, ministro dell’Interno della Repubblica Sociale Italiana, viene arrestato da un carabiniere, internato nel campo di Borgo San Dalmazzo e deportato ad Auschwitz il 15 febbraio 1944.
A lui è dedicato l’incontro pubblico a ingresso libero “La meticolosità del Male- Storia di Alessandro Schiffer e della sua deportazione ad Auschwitz”, curato da Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea di Cuneo, in programma mercoledì 15 febbraio alle ore 21 presso MEMO4345 (ex chiesa di Sant’Anna).
Sempre mercoledì 15 febbraio MEMO4345 propone una nuova apertura al pubblico con fruizione libera e gratuita dei contenuti dalle ore 14.30 alle 18.30. Durante il pomeriggio proiezione delle due video-narrazioni dedicate alle famiglie Greve e Lattes, deportate proprio il 15 febbraio 1944 da Borgo San Dalmazzo.
La mattina MEMO4345 parteciperà inoltre ai lavori della conferenza “Tracce di Memoria – Carte di un viaggio nella Shoah all’Archivio di Stato di Cuneo” e all’inaugurazione della mostra collegata presso l’Archivio di Stato di Cuneo.