A partire dai castelli del suggestivo borgo medievale, mediante una passeggiata di circa 12 km tra andata e ritorno – con un dislivello positivo di circa 570 metri – si può raggiungere il comprensorio naturale del monte Pagliano, ultimo rilievo a emergere dal lungo crinale che separa la valle Maira dalla Varaita. La montagna, alta 989 metri e completamente ricoperta da boschi di castagno, è percorsa da una fitta rete di sentieri, adatti sia alle passeggiate che alla mountain bike. Le varianti sono molte: a ogni incrocio è presente un’accurata rete segnaletica, da pochi mesi aggiornata e rimessa in sesto dai volontari e dall’amministrazione comunale. Oltre ottant’anni fa, il monte Pagliano era anche un rifugio per le brigate partigiane: tra le varie indicazioni è presente un percorso tematico denominato “Sentiero della Libertà”, che consente di ripercorrere la rotta più battuta durante la Resistenza.
Per intraprendere il cammino dall’abitato di Costigliole Saluzzo occorre imboccare via Piave e di lì via Siccardi, fino a oltrepassare l’arco e raggiungere la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena. Proseguendo si raggiunge L’Castlòt, e quindi il Castello Rosso, da dove si può ammirare un suggestivo panorama sulla pianura. Costeggiata l’antica residenza dei signori del paese, oggi convertita in hotel, si giunge alla terza e ultima dimora nobiliare, il Castello Reynaudi. Le tre residenze-fortezze, costruite a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, hanno preso il posto di altri bastioni fortificati di epoca precedente: la prima notizia di una struttura difensiva sulla collina di Costigliole Saluzzo risale al 1041, e conferma come i bastioni fossero stati eretti per difendere il marchesato tanto dal potente regno di Francia quanto dalla minaccia dei Savoia. All’altezza del Castello Reynaudi si devia quindi a sinistra sulla sterrata che costeggia le mura perimetrali per poi incrociare via San Michele: evitata la svolta per Rossana, si superano una chiesetta e un’area picnic e infine si raggiunge un bivio, dove occorre imboccare il sentiero di destra. Alla biforcazione successiva è possibile deviare dal tragitto e raggiungere la cappella seicentesca di Santa Cristina, che ha preso il posto di una precedente chiesa dell’undicesimo secolo dedicata al culto di San Giovanni. Poco lontano è ancora possibile scorgere il basamento di una altro castello difensivo, risalente all’epoca medievale. L’itinerario per la vetta del monte Pagliano prosegue dalla biforcazione precedente, dove occorre imboccare il sentiero alla volta di San Michele: la strada supera una casa isolata e, dopo aver evitato una deviazione a destra in discesa, raggiunge un altro bivio nei pressi di un’abitazione non ultimata. Qui si sale a sinistra fino a raggiungere il punto panoramico di Case Paradiso, da dove in condizioni meteo ottimali si possono scorgere le Alpi Marittime e il primo tratto dell’Appennino. Svoltando a destra rispetto alla strada asfaltata che riconduce a Costigliole Saluzzo si percorre il sentiero sterrato fino a raggiungere la sbarra che blocca il transito ai veicoli non autorizzati.
Da questo punto, come suggerito da Maurizio Gallo nel suo volume dedicato ai sentieri della media e bassa Valle Varaita, è possibile scegliere tra tre varianti alternative per raggiungere la località Bosch Grand, da dove si può ascendere fino alla vetta del monte Pagliano. La prima soluzione è rappresentata dal “Sentiero della Libertà”, accessibile svoltando a destra poco prima della sbarra. Il sentiero è caratterizzato da un fondo particolarmente pietroso, e attraversa varie radure panoramiche fino a raggiungere la spianata dove sorge la cappella seicentesca di San Michele. Di qui si imbocca il sentiero che conduce alla vetta del Bricco Alto, per poi ridiscendere sul versante opposto fino a località Bosch Grand. In alternativa, oltrepassata la sbarra, si può procedere lungo il sentiero sterrato che attraversa varie case isolate fino a raggiungere anche in questo caso la radura della cappella di San Michele. Di qui, tuttavia, si prosegue verso ovest fino alla biforcazione per Rossana, dove, anziché svoltare a destra, si imbocca un ripido sentiero che ascende fino a Bosch Grand. La terza opzione consiste nell’imboccare il sentiero verso sinistra, che attraversa il versante rivolto verso la Valle Maira, fino alla vecchia pietra di confine che segna il limite tra i Comuni di Busca e Costigliole Saluzzo. Di qui, dopo una curva, il sentiero raggiunge la cascina Abello: passando a destra dell’edificio si può salire fino a raggiungere Bosch Grand. Dopo il punto in cui i tre itinerari si ricongiungono, si sale fino a raggiungere un pilone che commemora i partigiani che trovarono rifugio nelle foreste del monte Pagliano: da quel punto, svoltando a destra, un sentiero costeggia vari ruderi fino a raggiungere la vetta, da dove si possono ammirare il Monviso e l’intera Valle Varaita. Per la discesa fino a Costigliole Saluzzo è possibile ripercorrere a ritroso l’itinerario, oppure raggiungere l’abitato di Rossana imboccando la strada in discesa che si dirama al bivio poco oltre località Bosch Grand.