Sulle pagine social della Consulta dei Quartieri e delle Frazioni di Cuneo era comparso il 6 luglio un post, poi cancellato che paragonava la campagna di comunicazione sui progetti Pnrr, con il contestato foglio di comunicazioni arrivato in tutte le buche delle lettere dei cuneesii, alla propaganda fascista.
Nell’incontro avuto tra l’Amministrazione comunale e il direttivo della Consulta, un lungo incontro che ha affrontato tanti temi legati ai rapporti tra Comune e Comitati di quartieri e sulla vita di città e frazioni, duro è stato l’intervento della sindaca Patrizia Manassero al presidente Antonio Merlino, e ai vicepresidenti Giovanni Beltramo, Claudio Giuseppe Migliore e Simone Borio.
“Un’offesa grave e vergognosa – ha detto la sindaca – per un’Amministrazione e una città convintamente antifascista come la nostra. Inopportuna, perché il PNRR ci obbliga a comunicare quanto si sta facendo con i fondi ricevuti, e non parliamo di aria fritta ma di ciò che sta avvenendo concretamente. Ad esempio, restituiremo oltre 130 unità abitative a persone fragili e ai giovani, una cosa che non avveniva da tanti anni. Interventi che, tra l’altro, abbiamo condiviso ampiamente in passato con i Comitati e con i cittadini e continuiamo tutt’ora a farlo”.
Anche sulla questione delle cifre spese per la comunicazione contestate dal consigliere Giancarlo Boselli sindaca e assessori hanno specificto: “Le somme spese in comunicazione, inoltre, sono una minuscola parte rispetto agli oltre 60 milioni di euro ottenuti con i finanziamenti europei e sono pubbliche da tempo”. La contestazione sulla comunicazione è arrivata anche alla riconsegna da parte di diversi cittadina dell’opuscolo avvenuta simbolicmente nei giorni scorsi in piazza Europa.