Domenica 6 luglio a Dronero appunamento con “Le paseggiate oliveriane”, passeggiata alla scoperta della pittura di Matteo Olivero alla scoperta di fucine e canali. L’iniziativa, promossa dal Museo Mallè in collaborazione con la delegazione Fai di Saluzzo, richiama ed avvera le parole della storica dell’arte Andreina Griseri che scrisse nel testo in catalogo per l’apertura del museo (il 23 giugno 1995), le previsioni/speranze per il futuro: “…con una conclusione intelligente, la casa di Dronero potrà offrire spazio anche per ricostruire, intorno alle opere lasciate, la storia del luogo, nodo essenziale di quelle valli montane; e sarà capitolo non solo di un museo, ma di un centro di ricerca, di ascolto musicale, di una casa con finestre aperte su Dronero e oltre”. L’itinerario nasce nell’ambito del public program pensato per la mostra “Matteo Olivero. Un percorso di arte e di vita” ricca di oltre novanta opere esposte presso il Museo Mallé con la curatela di Ivana Mulatero e Antonio Musiari (dal 11 maggio al 7 settembre).
Informazioni utili
Ritrovo presso il banco Fai in piazza G.B. Cariolo (nei pressi della cappella di Santa Brigida), orari partenze: 9,30, 10, 10,30, 11, 14.30, 15.15, 16, 16.45 (gruppi di massimo 20 persone). per le visite viene suggerito un contributo minimo volontario a partire da 5 euro per gli iscritti Fai e 7 euro per i non iscrittim, 3 euro biglietto ridotto di ingresso al Museo Mallè. Prenotazioni: faiprenotazioni.fondoambiente.it. L’evento si svolgerà anche in caso di maltempo. Si consigliano calzature adeguate. per informazioni e aggiornamenti: saluzzo@delegazionefai.fondoambiente.it, museo.malle@comune.dronero.cn.it.
Matteo Olivero
Diversi sono i fili del passato che si intrecciano nell’esistenza di Matteo Olivero con Dronero. Il pittore, nato a borgata Villa di Acceglio nel 1879 e prematuramente scomparso a Saluzzo nel 1932, trascorse nella cittadina dronerese l’infanzia, per frequentarvi i primi anni di scuola. In casa Mallé, poi futuro museo, è probabile che egli sia stato da bambino con i genitori per redarre il testamento del padre il 7 aprile 1881. In tale documento, registrato dal notaio Paolo Mallé, si espresse la volontà genitoriale, adempiuta dal 1888 grazie alla concorde e risoluta vedova, Lucia Rosano (madre, musa e modella), di vendere i beni di famiglia pur di sostenere gli studi del figlio prima a Cuneo, presso la Regia Scuola Tecnica, poi a Torino per formarsi come pittore nelle aule dell’Accademia Albertina di Belle Arti. A Dronero, il pittore ritornò molte volte nell’età adulta, ormai artista affermato, conservando sempre un legame speciale con la cittadina e coltivando amicizie e committenze importanti come quella del Conte Blanchi di Roascio.