Una delegazione delle Acli cuneesi, composta dal presidente provinciale Elio Lingua, dal direttore provinciale del Sistema Acli Loris Marchisio, dal coordinatore della segreteria provinciale Marco Dalmasso e dal consigliere nazionale Pietro Carluzzo, ha partecipato, martedì 15 aprile, all’evento organizzato a Roma dalle ACLI e dall’ARCI a livello nazionale, per presentare la proposta del Forum Nazionale Terzo Settore, per evitare il ritorno dell’IVA sulle attività sociali delle associazioni.
Il risultato dell’assemblea ha visto tutti concordi nel lavorare sulla proposta del Forum con l’obiettivo di togliere definitivamente l’Iva sulle attività sociali delle associazioni del Terzo Settore e rilanciare un mondo che è patrimonio unico e distintivo del nostro Paese.
Durante il dibattito è intervenuto il presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia, che ha dichiarato: “I circoli e le associazioni sono un patrimonio nazionale, un patrimonio di tutti e non è né mercato né cosa pubblica, ma qualcosa di totalmente diverso, che si è creato e consolidato nel tempo. I volontari che operano nelle nostre associazioni lo fanno per canalizzare il proprio tempo libero, le proprie passioni, le proprie competenze e metterle al servizio degli altri, andando a coprire anche delle mancanze del nostro welfare”.
L’introduzione ipotizzata dell’imposta sul valore aggiunto sarebbe un errore anche secondo Stefano Tassinari, Responsabile nazionale per il Terzo settore delle Acli: “Mettere l’IVA sullo stare insieme, sul condividere insieme delle attività non porterà un euro in più alle casse pubbliche, ma causerà loro un danno di miliardi perché tanti luoghi e percorsi associativi chiuderanno non solo per burocrazia, ma perché saranno snaturati, disconosciuti nella loro essenza civile”.
Il presidente provinciale delle Acli cuneesi Elio Lingua ribadisce: “L’incontro è stato positivo perché erano rappresentate tutte le forze politiche, dall’opposizione a quelle di governo, e tutti erano concordi sul fatto che l’IVA non può essere applicata ai circoli, che sono presidio del territorio, soprattutto nelle località in cui c’è tanto bisogno di socialità. Nello stesso tempo è stato sottolineato il fatto che l’Europa ha capito la posizione dell’Italia rispetto al volontariato e al Terzo Settore che non è presente in altri Stati. Nella sua dichiarazione, l’onorevole Fitto, quale rappresentante europeo all’interno delle varie Commissioni, si è impegnato per proseguire in questo riconoscimento da parte dell’Europa. Quindi speriamo che nel giro di pochi mesi sia fatta chiarezza per tranquillizzare i nostri ambienti, in quanto un aumento di fiscalità e soprattutto di pratiche burocratiche vuol dire uccidere il volontariato. Noi continueremo a rimanere vicino ai nostri circoli, ai nostri presidenti ai nostri dirigenti per dare loro tutto il supporto necessario e per cercare di superare i problemi che si possono presentare”.