C’è anche la cuneese Artemisia Meinero, classe 2002, originaria di Roata Rossi, nel cast della quinta stagione della serie televisiva “Mare Fuori” arrivata su RaiPlay il 12 marzo con i primi sei episodi. I restanti sei episodi arriveranno su RaiPlay il 26 marzo, stesso giorno in cui inizierà la trasmissione della serie in prima serata su Rai2.
Sul grande schermo Artemisia interpreta Alessia, fidanzata di Samuele, uno dei nuovi protagonisti della serie tv. Ci racconta qualcosa del suo personaggio?
“Alessia è il tramite tra il mondo di fuori e il carcere minorile Ipm, il ‘portapacchi’ del nuovo protagonista Samuele, di fatto la chiave grazie alla quale Samuele riesce a prendere potere vendendo la droga in carcere. Alessia ha già tutto pianificato e sa esattamente cosa sta facendo, o forse non ha un vero senso del pericolo. È abbastanza difficile come ragazza, sfacciata, arrogante e sempre pronta al confronto e allo scontro ed è proprio la componente conflittuale che fa andare avanti la passione con Samuele e tiene vivo un rapporto che più che d’amore definirei utilitario. Io nella vita sono pacata e di poche parole, ma non timida. Amo conversare e non sono una che manda a dire le cose ma per interpretare questo personaggio ho dovuto davvero esasperare alcune parti di me. Anche nello stile abbiamo poco in comune se non la passione per il nero, ma diciamo che io mi vesto quasi da suora mentre per lei è sempre estate. E poi le coroncine in testa, Artemisia non le indosserebbe mai ma per Alessia rappresentano un tratto distintivo. In ogni caso non voglio pronunciarmi sulle scelte di Alessia, che siano di stile o di comportamento. Quando si interpreta un personaggio, soprattutto se come in questo caso esso incarna il male o meglio un comportamento non etico, è importante non giudicarlo mai perchè altrimenti questo influirebbe sulla resa finale. Lasciar cadere ogni giudizio e accogliere ci permette invece di fare bene il nostro lavoro”.
Se dovesse descrivere la quinta stagione con una parola?
“Direi ‘irreversibile’ perchè succedono una serie di cose da cui non si può più tornare indietro. Nella quinta stagione c’è un cambiamento radicale rispetto alle stagioni precedenti: nuovi equilibri di potere, nuove relazioni, nuovi ragazzi arrivati dal Nord che finiscono per scombussolare tutto”.
Tre cose che si porterà nel cuore dopo Mare Fuori?
“Sicuramente il mare, Napoli, la vista, il Vesuvio, è stato come recitare in un quadro. Poi la gentilezza e il rispetto: sembrano cose banali forse ma oggi sono rari da trovare. Io sono una persona molto socievole che da peso ad ogni ‘grazie’ ed ogni ‘buongiorno’ e resto dell’idea che quando si lavora in un bell’ambiente, rilassato, con persone educate, disponibili e gentili tutto diventa più facile e il risultato finale non può che giovarne in termini di qualità. Per ultima, ma non per importanza, mi sono portata a casa un’immensa gratitudine nei confronti della famiglia, della vita e del contesto in cui sono nata e cresciuta. Perché Mare Fuori ci insegna anche che molto spesso è il contesto in cui i ragazzi vivono a vincolare le loro scelte e a fargli prendere inevitabilmente certe strade, in questo senso mi sono sentita fortunata. Per noi è recitazione ma quella delle carceri giovanili è una realtà effettiva, probabilmente ancora più dura rispetto a quello che noi portiamo sullo schermo. Nella vita di tutti i giorni i giovani non hanno sempre la fortuna di trovare persone buone come il comandante che cerca sempre il meglio per loro. E, seppur triste, ingiusta e difficile da accettare, questa è una realtà che merita di essere raccontata, il fondo il cinema ha questo potere di riuscire a far comprendere la vita in modi e forme che sono universali”.
Tra le novità di Mare Fuori 5 c’è anche il cambio di regia: Ludovico Di Martino ha infatti raccolto il testimone di Ivan Silvestrini, che ha diretto la serie dalla seconda alla quarta stagione. Com’è stato lavorare con lui?
“Bellissimo, mi sono trovata benissimo con regista, produzione e con l’intero staff. Eravamo in molti ad essere nuovi, ma ci hanno accolti come in una famiglia. Una sera ho detto di avere fame e dopo poco tempo è arrivato un rider con un vassoio di cornetti alla nutella ancora caldi, al Sud l’accoglienza è questa. L’ambiente di lavoro è giovane, collaborativo, rilassato, rispettoso ma anche molto professionale. Di Martino comunica molto bene con gli attori e sapere esattamente cosa fare e come farlo rende più semplice il lavoro. È stata una grande occasione per me e vorrei approfittarne per ringraziare la mia agente Sabina Orsini della Alessandro Pellegrini Management e il mio caro amico Federico Avella, la mia spalla, con cui ho fatto il primo provino. Non hanno mai smesso di fare il tifo per me e mi hanno dato tanta forza anche se i più ansiosi di vedermi in tv sono i miei nonni che aspettano con trepidazione l’uscita della serie sulla Rai”.