Questa mattina, in piazza Vittime delle Foibe a Borgo San Dalmazzo, alla presenza dell’assessora alla Cultura Michela Galvagno, dell’assessore regionale Paolo Bongioanni, del Capitano della Guardia di Finanza, Flavio Giammarini, del Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, Luca Rossi, dei rappresentanti del Comitato 10 febbraio guidati dal presidente provinciale e regionale Denis Scotti, e dei rappresentanti della società civile borgarina, si è svolta la celebrazione istituzionale in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale durante la Seconda guerra mondiale.
“Ricordiamo oggi – ha detto la sindaca Roberta Robbione -, secondo i dati accreditati dagli storici, tra i 6.000 e gli 8.000 italiani infoibati, la cui colpa, nell’Europa esasperata dai nazionalismi e dalle contrapposizioni ideologiche, era quella appunto di essere italiani (la stessa sorte toccherà a più di 100.000 sloveni e croati, considerati nemici dell’emergente egemonia dettata dal Maresciallo Tito)”.
“Questa memoria – ha aggiunto la prima cittadina – ci richiama, sia a livello individuale che collettivo, ai rischi del nostro presente: il più pericoloso è rappresentato dall’indifferenza che genera rimozione e oblio. Solo accettando le responsabilità che la Memoria porta con sé possiamo spezzare le catene dell’odio e rilanciare, una volta ancora, una volta in più, i principi di umanità, di giustizia e di democrazia per una vera pace tra i popoli”.