C’è stato gran risalto mediatico, nei giorni scorsi, alla notizia di approvazione della Camera della ratifica della convenzione – fatta a Milano il 12 aprile 2024 – tra Italia e Francia, relativa alla manutenzione ordinaria e all’utilizzo del tratto francese della linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia.
Il passaggio è importante ma di fatto non cambia nulla ed evidenzia i tempi mostruosamente lunghi di adeguamento alle norme europee atteso da anni. Adesso il testo passa all’esame del Senato. E poi per l’esecutività della convenzione occorrerà attendere la ratifica da parte francese. C’è un risultato ma la palla non è ancora in rete.
A seguito della notizia dell’avanzamento della procedura per approvare la nuova convenzione interviene il Sergio Scibilia, presidente dell’Associazione Giuseppe Biancheri di Ventimiglia: “Viaggiamo su due binari sulla ferrovia Ventimiglia-Cuneo. Il primo quello nazionale, con l’ottima notizia della ratifica (non ancora finale) della Convenzione e l’altro quello sul territorio locale. L’accordo internazionale è indispensabile e di grande valenza mediatica grazie alla gestione diretta e in primis del Ministero Italiano e sotto il profilo politico con una forte “copertura“ da parte del sottosegretario ligure onorevole Edoardo Rixi. Quindi sapere che la linea è nella lista buona del Governo Nazionale è cosa buona. Ma resta un buco sul fronte francese, come ha dimostrato la visita recente del neo ministro ai trasporti Tabarot al Tenda, alla presenza di tutte le autorità regionali e locali. Malgrado la sua provenienza territoriale favorevole (politico della Costa Azzurra e grande conoscitore della Val Roya) non ha speso parole per la Ferrovia delle Meraviglie. Malgrado i buoni rapporti tra Italia e Francia, da luglio la linea è ostaggio di un solerte funzionario della stazione di Breil, che con la sua puntuale astensione al lavoro, manda alle ortiche un collegamento internazionale. Tutto ciò nella totale indifferenza delle istituzioni italiane e nel caos totale dei poveri viaggiatori. Quindi, andiamo avanti con la rettifica della Convenzione a Roma ma poi mandiamo una squadra del Genio Ferroviario e facciamogli programmare la la percorrenza dei treni tra Ventimiglia e Limone, mettiamo mano al portafoglio, mettiamo in sicurezza i binari e torniamo a viaggiare a 80 km/h , come ai tempi di Cavour”.