La Valle Pesio durante il Secondo conflitto mondiale è stata culla di moti di Resistenza contro l’invasione nazi-fascista grazie a giovani organizzati pronti a combattere anche con la vita per un ideale di Libertà che mancava. Le pendici del Marguareis sono quindi un vero e proprio luogo di memoria dove oggi si possono percorrere gli stessi sentieri che hanno percorso i Partigiani. Per iniziare a conoscere la storia della valle si può visitare il “Complesso museale cav. Avena” con al suo interno la mostra “I sentieri della memoria”, un percorso che presenta attraverso la documentazione fotografica la guerra partigiana nelle valli Iosina, Pesio, Ellero, Maudagna e Corsaglia. Sono presenti inoltre la pedalina, con cui si stampava il giornale clandestino Rinascita d’Italia, la macchina fotografica con cui Don Giuseppe Bruno fotografava i partigiani, i negativi originali di tutte le foto esposte al museo. Sono tutti materiali iconografici di rara importanza a livello nazionale.
Salendo verso la Valle Pesio non si può non fare una tappa al Sacrario Partigiano di Certosa Pesio, un luogo progettato a fine guerra con il contributo di ex partigiani per custodire le spoglie dei compagni caduti in battaglia. Venne consacrato il 3 novembre 1946 e accoglie la salma tra gli altri di Ignazio Vian, Celso Clerico e altri che riposavano nel cimitero di guerra di Pian delle Gorre. Fu iscritto alla Istituzione Ministeriale “Onor Caduti” preposta alla tutela dei monumenti ai Caduti in guerra e pertanto le salme tumulate sono inamovibili. Molto probabilmente si tratta dell’unico cimitero partigiano. Proseguendo verso il Pian delle Gorre si può arrivare a seguire i percorsi denominati “Sulle tracce della battaglia di Pasqua” quando a partire dal 7 aprile 1944 circa 600 soldati inquadrati nell’esercito tedesco e guidati da ufficiali delle SS risalirono la valle e, dalla Certosa di Pesio, si inoltrarono verso Pian delle Gorre per “braccare” i circa 180 partigiani attivi nella zona. Qui si trovarono presto sotto il fuoco incrociato delle mitragliatrici, che attendevano il loro arrivo sistemate sui due lati della valle, in diversi punti strategici.
Uno dei luoghi simbolo è il Pian del Creus con partenza da Pian delle Gorre, arrivando nel parcheggio in auto o tramite camminata da Certosa, passando per il lato sinistro di Pian delle Gorre attraverso una strada sterrata che porta verso le cascate del Saut. Poco prima delle cascate sulla sinistra è indicato il ripido sentiero che sale tra i boschi con il quale in circa 45 minuti si raggiunge il pian del Creus, una splendida radura circondata dalle abetaie. È il luogo dove gli Alleati paracadutarono armi e materiali per la Battaglia di Pasqua. Il piano è un grande triangolo d’erba. Ma nell’inverno 1944 era innevato, quando ai tre angoli venivano accesi grandi fuochi per segnalare agli aerei inglesi la zona in cui paracadutare armi e munizioni. Sempre da Pian delle Gorre si può raggiungere il Passo del Duca, qui nello stretto passaggio i partigiani sistemarono una grossa mina a strappo. Fermò una colonna tedesca che si accingeva a prendere alle spalle la Banda, arrivando dalla valle Vermenagna. Non ci sono testimoni di quel fatto: nel pieno della battaglia si sentì una grande esplosione e poi, per anni, i valligiani continuarono a trovare nei dintorni di Passo del Duca elmetti tedeschi e altro materiale.
Ultimo ma non per importanza quanto più impegnativo è il percorso del ripiegamento verso Carnino, una escursione consigliata in due giorni, con tappa per il pernottamento al Rifugio Garelli. Corrisponde in parte al giro del Marguareis virando però in Valle Ellero e al rifugio Don Barbera. Passando per il Passo delle Mastrelle, che collega la conca di Piaggia Bella al vallone che scende ripido verso Carnino Superiore (m. 1390 slm) e Carnino Inferiore. Qui i partigiani si scontrarono con incursori tedeschi e furono costretti a una massacrante traversata verso Gola della Chiusetta ed il Colle del Lago dei Signori (nei pressi dell’attuale Rifugio Don Barbera), le Carsene e poi Colle del Carbone, Gias Vaccarile e Costa Rossa, fino a Boves. Accanto a questi percorsi più strutturati è possibile anche seguire un percorso dedicato ai cippi della Resistenza in Valle Pesio che fa parte della struttura dell’“Ecomuseo dei Certosini” di Chiusa di Pesio. La carta dei cippi con il commento è possibile ritirarla presso l’ufficio turistico che si trova in piazza Cavour, porta del complesso museale in cui è presente il Museo della Resistanza. Percorsi della memoria adatti per tutti, sia i camminatori più esperti ma anche per le famiglie e i “camminatori della domenica”. Una serie di percorsi per attraversare la Valle Pesio con la memoria di quella che è stata la lotta per la libertà: la Resistenza.