Prosegue l’avventura di “Pedalando tra le aquile”, che vede protagonista il cuneese Giovanni Panzera, impegnato a percorrere le strade più alte e spettacolari della Scandinavia in sella alla sua bicicletta, con carrello al seguito.
In una nota l’atleta cuneese racconta di aver raggiunto l’altipiano di Dovrefjellet e di aver poi lasciato la bicicletta per un giorno per avventurarsi a piedi, insieme al fratello Teresio, sulle montagne circostanti alla ricerca del bue muschiato, uno dei più rari mammiferi artici, reintrodotto in zona negli anni Cinquanta, dopo che una caccia intensiva ne aveva determinato l’estinzione.
Avvistato l’animale, Giovanni Panzera è ripartito alla volta del successivo obiettivo: la strada più alta della Svezia, “Flatruet”, posta a 975 metri di altitudine e raggiungibile dopo 25 km di strada sterrata. In mezzo ad un paesaggio caratterizzato da radure desolate di muschio e arbusti, senz’alberi, accompagnato da un vento gelido e da una temperatura che non ha mai superato gli 8 °C, Giovanni ha toccato il punto più elevato, evidenziato da un cippo posizionato in loco il 31 luglio del 1938.
Poi è stata la volta del Circolo Polare Artico, che spalanca le porte dell’universo artico. “È da questo punto – scrive Giovanni Panzera – che nel mese di giugno il sole rimane sopra l’orizzonte per 24 ore, “il sole di mezzanotte”, e che durante l’inverno non sale mai oltre l’orizzonte, il famoso “inverno artico”.
Questa è la terra del popolo Sami ,comunemente chiamati Lapponi, presenti ancora oggi in Norvegia, Svezia e Finlandia.
Ciò che continua ogni giorno a colpirmi è la natura con i suoi forti contrasti che qui manifesta tutta la sua grandiosità. Pedalo attraverso centinaia di chilometri su montagne ricoperte interamente da foreste. Sovente mi chiedo se mai uomo le abbia esplorate e quali segreti nascondano al loro interno. Pedalando su queste strade solitarie, ho molto tempo per pensare e riflettere su me stesso e sul grande significato del viaggiare…
Mi attendono ancora nuove salite e nuove emozioni che mi porteranno in Finlandia e poi in Norvegia. I chilometri da percorrere sono ancora molti, ma “Pedalando tra le aquile “ continua con forza ed entusiasmo!”.