Sabato 21 giugno si è svolta in piazza Europa una manifestazione in difesa dei 10 cedri dell’Atlante organizzata dai consiglieri di opposizione e dalle associazione ambientaliste, una protesta per contestare il progetto di riqualificazione della piazza, che prevede l’abbattimento dei cedri, poi conclusa con un simbolico incatenamento.
I promotori della manifestazione hanno affidato a un comunicato congiunto la spiegazione delle motivazioni e delle modalità della protesta, una relazione svolta a nome di tutti i gruppi e scritta a più mani:
– “Oggi sono portavoce della battaglia condotta dall’opposizione in difesa della vita dei nostri Cedri, ma sento di esprimere anche le istanze di tanta gente di diverso orientamento politico, gente sensibile e attenta alla qualità del vivere in città, gente che si è dimostrata capace di impegnarsi, di mettersi in gioco, di partecipare solidarizzando: la vostra numerosa presenza, qui, lo testimonia e di questo vi siamo davvero grati. La Costituzione della Repubblica italiana esprime valori fondanti dello Stato a cui tutte le istituzioni sono tenute ad adeguarsi e il Comune di Cuneo non fa eccezione. L’articolo 9 dei Principi Fondamentali che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione” è stato integrato (febbraio 2022) con il comma seguente, a difesa del passato, del presente e del futuro del nostro Paese: “La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’ interesse delle future generazioni”.
Purtroppo, a noi non sembra in linea con il dettato costituzionale quanto recentemente affermato dalla Sindaca della nostra città, in un’intervista a “La Stampa”, in merito al nuovo progetto di piazza Europa, presentato il 16 maggio in commissione Consigliare. Vi si legge che la piazza, senza più i cedri! sarebbe versatile, sicura, verde (forse che ora non lo sia?), accogliente, bella e funzionale: quanta enfasi per sostenere un progetto al quale non credono anche tanti assessori e consiglieri di maggioranza, un progetto che legittima il sospetto che l’obiettivo reale sia una rivalsa nei confronti delle battagliere minoranze che impedirono a suo tempo, la costruzione ,fortemente voluta dalla maggioranza, dei garages sotterranei.
– Si parla di intervento di riqualificazione: questo si può fare mantenendo i Cedri al loro posto. Se aveva un senso per la maggioranza ( mentre per noi era già allora una follia) l’ ipotesi di tagliarli per fare spazio ai parcheggi sotterranei, oggi non ci sono più giustificazioni: si agirebbe in spregio del dettato costituzionale e-Dio non voglia- per mera ritorsione politica. I Cedri sono alberi pregiati, monumentali, maestosi, longevi: come tali, vanno tutelati tanto quanto il complesso monumentale di San Francesco e di tutto il patrimonio storico della città. I lungimiranti amministratori di inizio anni ’70 li misero a dimora non certo per toglierli dopo 70 anni, ma per inserirli nel contesto urbano al fine di ottenere miglioramenti eco-sistemici.
E’ noto che le piante arrecano benefici e salute alle persone: rendono l ‘ ambiente più gradevole e vivibile, regalano ombra e piacevolezza, producono ossigeno e assorbono anidride carbonica, regolano il clima delle città. La traspirazione dell’ aria attraverso le foglie è un processo che riduce il calore: la temperatura scende di diversi gradi. Gli alberi sono” spugne” che assorbono l’ acqua rilasciandola lentamente ;contrastano ‘l impermeabilità dei suoli asfaltati e i danni delle piogge battenti, sempre più concentrate e catastrofiche ;intrappolano le polveri sottili incamerando grandi quantità di carbonio e di particolato; danno rifugio agli animali. Scienziati come Boeri e Mancuso segnalano che l ‘80% della CO2 mondiale è prodotto dalle città che occupano meno del 2% della superficie terrestre: in queste “isole” di calore il riscaldamento globale aumenterà in maniera esponenziale.
– Da 10 piante non si pretende di certo la soluzione di tutti i problemi , tuttavia esse rappresentano un’icona, un simbolo significativo di come si possa e si debba concepire una nuova politica urbanistica cittadina. Il cedro dell’ Atlante (cito dal sito “Forestami” del comune di Milano) venne importato dall’Africa settentrionale a metà del 1800 e disseminato un po’ in tutto il nostro Paese .E’ robusto, rustico ,resistente ,adattabile ,longevo. Vive in media 500 anni .E qualcuno pensa di tagliare i nostri 10, nel pieno della loro giovinezza, nella presunzione che possano essere malati, senza provarlo? Applicando lo stesso criterio, sul territorio comunale abbiamo migliaia di piante, tutte potenziali killer. A questo punto esigiamo che vengano fatti immediati accertamenti, atti a certificarne lo stato di salute portando prove tecnico-scientifiche. Solo dopo discuteremo.
I nostri Cedri non sono panchine, non sono lampioni da sostituire per pure ragioni di funzionalità: sono esseri viventi. Abbattere alberi sani, in mancanza di una seria verifica preventiva, si configura come un crimine ambientale. Noi ci sentiamo presi in giro da proposte pseudoambientaliste di sostituzione: non bastano 40 alberi di mediocre altezza, previsti dal progetto: ne occorrono almeno 300, alti 15 metri ,a detta degli esperti che abbiamo consultato.
***A Parigi inaugurano una microforesta di 500 alberi a due passi dalla Tour Eiffel per abbassare la temperatura in città e creare isole di freschezza. Qui si pensa di abbattere cedri.***
– Non ci è piaciuto affatto quanto avvenuto , in V Commissione Consigliare, il 16 maggio, alla presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica della riqualificazione della piazza: in apertura, l’esperto incaricato dello studio agronomico asseriva che i cedri hanno all’incirca 70 anni e una prospettiva di vita non superiore a 10/15 anni e possono rappresentare un rischio per l’incolumità dei passanti: l’inquietante sottinteso era che le minoranze e i cittadini dovessero assumersi la responsabilità delle conseguenze della conservazione delle piante, un vero messaggio di terrorismo psicologico ,non suffragato da riscontri scientifici sul rischio reale di cadute degli alberi. Per quest’ ultimo, specifico motivo la minoranza al completo presenterà un ordine del giorno avente per oggetto la valutazione, con indagine approfondita, dello stato di salute dei Cedri dell’Atlante di piazza Europa.
Vogliamo che i Cedri rimangano dove sono per la salute e il benessere di tanti cittadini .Facciamo nostro il motto della ‘pasionaria’ spagnola Dolores Ibarruri : -!No Pasaran! -Non passeranno! Sui cedri, nessun compromesso: vogliamo un progetto alternativo che li includa. Grazie per l’attenzione e la partecipazione.
Come azione dimostrativa di protesta, ora ci incateneremo agli alberi: chi vorrà, potrà farlo insieme a noi”.