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Giovedì 21 novembre 2024

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Lo stupore e l’incanto dell’ex chiesa di Santa Chiara

Lunedì 17 giugno è avvenuta l'apertura ufficiale dopo i lavori di restauro. Resterà aperta anche martedì 18, poi i lavori di allestimento per diventare hub culturale aperto alla città

Cuneo

La Guida - Lo stupore e l’incanto dell’ex chiesa di Santa Chiara

L’ex chiesa di Santa Chiara è come se fosse sempre stata lì, nel cuore del centro storico di Cuneo. Per i tanti cuneesi e per tutti quelli che ci sono entrati di nuovo lunedì 17 giugno, in occasione della riapertura ufficiale, è stato però come entrarci per la prima volta. Occhi e smartphone rivolti in alto per catturare l’incanto dell’insieme o lo stupore per un particolare, l’ex chiesa si è svelata alla città dopo un lavoro di restauro profondo che l’ha riportata davvero all’antico splendore, quello che era stato offuscato e quasi dimenticato a causa dalla polvere e dall’incuria del tempo.

L’edificio è un gioiello del barocco cuneese, come dicono a ragion veduta esperti e appassionati, costruito nel 1712 al posto di una precedente chiesa menzionata già a fine 1200 e diventato negli ultimi decenni, dopo essere stato sconsacrato, luogo di incontri, concerti, mostre e spettacoli, amato e frequentato. Almeno fino a quando è stato aperto, prima di rassegnarsi alla chiusura obbligata nel 2016 a causa delle infiltrazioni che avevano preso di mira e danneggiato gli stucchi e gli affreschi.

L’intervento di restauro degli affreschi, della volta e della cupola si è concluso nei mesi scorsi (https://laguida.it/2023/12/12/la-cupola-di-santa-chiara-e-tornata-a-splendere-fotogallery/) e la riapertura ufficiale, avvenuta lunedì 17 giugno, è il primo passo della nuova “vita” dell’edificio, affidato dal Comune alla Compagnia Il Melarancio con un partenariato speciale unico nel suo genere in città in base al quale l’ex chiesa è destinata a diventare centro culturale e a ospitare spettacoli ed eventi, didattica e laboratori. L’ambizione e l’obiettivo, come ha sottolineato Gimmi Basilotta, direttore del Melarancio, è quello di farla diventare un luogo aperto alla città e vissuto tutti i giorni, dalla mattina alla sera.

Apertura anche martedì 18, poi i lavori di allestimento

Alla riapertura ufficiale, lunedì 17 giugno, sono intervenuti la sindaca, Patrizia Manassero, il vicesindaco Luca Serale, assessore ai Lavori Pubblici, e l’assessora alla Cultura, Cristina Clerico, e sono stati illustrati i lavori di restauro, mentre una narrazione artistica a opera de Il Melarancio ha ripercorso la storia dell’edificio. In serata, alle 21.15, è in programma la presentazione di un progetto di sostenibilità ambientale che vedrà impiegate 8 biciclette che, una volta attivate, produrranno energia per l’accensione delle luci interne. L’ex chiesa rimarrà poi aperta anche martedì 18 giugno per permettere, a chi lo volesse, di entrare e ammirare gli affreschi restaurati. Mercoledì 19 giugno, invece, si terrà insieme ad Alberto Cuttica di Hangar Piemonte una giornata aperta agli stakeholder e chiunque voglia proporre idee per la progettazione degli eventi che animeranno l’edificio nei prossimi mesi.

La chiesa chiuderà poi per consentire gli allestimenti tecnici, realizzati nel rispetto dell’edificio, che prevedono l’installazione di un palco mobile e un pavimento sopraelevato. Nella ex sacrestia verrà realizzata una piccola zona food, mentre verrà riaperto l’accesso al cortile interno. Saranno installati dei pannelli solari sopra il tetto del palazzo adiacente (oggi sede dell’Ipsia) per alimentare la chiesa, mentre il teleriscaldamento coprirà il restante fabbisogno.

Il Comune ha affidato alla Compagnia Il Melarancio per 25 anni la gestione, promozione e valorizzazione dell’ex chiesa di Santa Chiara e di palazzo Soverini, edificio della prima metà del XV secolo nella Piazzetta del Teatro 1, vicino al Teatro Toselli, già sede della compagnia dal 2010. Dopo le ultime rifiniture da parte della compagnia, nel dicembre 2024 Santa Chiara è destinata a diventare un hub culturale del territorio.

La sindaca: “Uno dei gioielli più preziosi della città”

“Dopo un lungo e minuzioso lavoro dei nostri uffici e dei progettisti incaricati, possiamo finalmente restituire alla città uno dei suoi gioielli più preziosi e storicamente più importanti – sottolinea la sindaca, Patrizia Manassero – L’importanza è di partire dalla storia, recuperare un luogo chiuso da tempo e restituirlo a un uso che sarà rivolto a tutti noi perchè siamo convinti che il benessere della storia comunità passi attraverso la bellezza, la cultura e la socialità. Questo è l’investimento che abbiamo voluto fare insieme a tutti quanti ci hanno lavorato. Un grande ringraziamento a tutti i tecnici che hanno lavorato e al Melarancio: una grande squadra che ha lavorato convintamente e intensamente”.

Qui, ha sottolineato l’assessora alla Cultura, Cristina Clerico, “nasce nuova vita culturale, Santa Chiara diventa un nuovo centro di produzione teatrale, grazie a chi ha lavorato a questo progetto e al restauro e al coraggio che ha avuto la compagnia del Melarancio. Il partenariato speciale che sperimentiamo qua ora è una prima assoluta in città e uno dei primi esempi in città”. L’assessore ai Lavori Pubblici, Luca Serale, ha ringraziato i tecnici comunali e le restauratrici che hanno lavorato al progetto: “Questa è davvero il gioiellino incastonato nel progetto di rigenerazione del centro storico”. In rappresentanza del Ministero della Cultura, che ha finanziato l’intervento per l’80%, la Soprintendente Lisa Accurti, ha espresso un plauso al Comune e alle realtà coinvolte: “Ha saputo correre con un impegno davvero enorme per un intervento estremamente complesso che si è svolto un modo accurato. Sono stati fortunati a trovare partner altrettanto collaborativo, come le imprese coinvolte e i tecnici impegnati nel lavoro”.

Il Melarancio: “Un percorso da intraprendere insieme alla comunità”

Il direttore artistico della Compagnia Il Melarancio, Gimmi Basilotta spiega il progetto futuro relativo a Santa Chiara: “L’ex chiesa sarà uno spazio culturale multifunzionale, un luogo in cui persone e organizzazioni potranno progettare e realizzare iniziative e azioni mirate al benessere: immaginiamo infatti che il bene potrà diventare non solo una sala di spettacolo, ma un luogo aperto ai cittadini come luogo culturale, ricreativo e di incontro. Una scommessa per il futuro ed un percorso da intraprendere insieme alla comunità. Noi siamo una compagnia teatrale, facciamo soprattutto teatro per ragazzi e famiglie, l’obiettivo è che non sia solo un luogo di spettacolo, ma aperto sempre, sei giorni alla settimana, dalla mattina alla sera. L’idea della relazione sta alla base dell’idea di progetto di questo spazio”.

I lavori di restauro

I lavori, svolti dalla ditta Lithos di Venezia per un costo totale di 570.000 euro, sono stati finanziati all’80% dal “Fondo Cultura” del Ministero della Cultura mentre la restante parte deriva dal Comune di Cuneo grazie ad un avanzo di amministrazione.

L’ex chiesa, chiusa dal 2016, era stato di degrado (nonostante gli interventi ripetuti nel corso degli anni) con gli stucchi settecenteschi e gli elementi architettonici compromessi a causa di ripetute e costanti infiltrazioni di acqua piovana sia dal tetto che dalle finestre. L’intervento di restauro ha interessato tutti gli affreschi sulle pareti sulla volta e sulla cupola.

Nello specifico è stata approfondita la pulitura sulle parti affrescate, con particolare attenzione ai tratti che presentavano forti distacchi, e la velatura di tutte le parti decorate e a stucco. È stata realizzata la reintegrazione pittorica delle superfici murali di maggior pregio (parti figurate e decorazioni) in presenza di abrasioni, cadute di pellicola pittorica e lacune d’intonaco stuccato, con colori ad acquarello secondo le indicazioni della competente Soprintendenza.
Infine, per i serramenti è stata prevista la sostituzione di tutti quelli in legno ormai irrecuperabili e sono state pulite le lattonerie all’esterno.

 

 

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