Un’intensa serata di dibattito e riassunto di ben quindici incontri avvenuti sul territorio cuneesi in difesa della sanità pubblica e del diritto costituzionale al farsi curare. Quella di ieri sera, giovedì 9 maggio nel salone parrocchiale di San Paolo ha visto riuniti insieme per “La sanità non si vende” il Comitato Vivere la Costituzione e i Comitati territoriali in difesa della salute pubblica e la Cgil cuneese. Un incontro che ha fatto il punto su una situazione sempre più grave della sanità cuneese e piemontese alle prese con le liste di attesa, la gente che decide di smettersi di curare e la svendita al privato. Ma sono state date anche lanciate proposte interessanti per fare massa critica contro un sistema che è allo sbando.
L’incontro aperto da Elena Elia del Comitato su cosa dice la Costituzione in merito al diritto alla salute, ha visto, prima di una lunga serie di domande e testimonianze dirette del pubblico, gli interventi di Ugo Sturlese, consigliere comunale a Cuneo , a lungo primario del Santa Croce su partecipazione, condivisione e osservazioni del pubblico avvenuti in questi incontri, poi Cecilia Dematteis di Caraglio ha raccontato l’esperienza caragliese partendo da quello che era l’ex ospedale pubblico di Caraglio oggi smantellato e trasformato in dieci anni in una struttura privata. A Marco Giraudo, medico di famiglia di Cervasca, il compito di analizzare quello che è la medicina territoriale, di prossimità e le difficoltà che oggi incontrano centinaia di persone ma anche i medici stessi alle prese con un sistema universalistico attaccato e indebolito da tutti i fronti. In chiusura Carlo Banchini e Andrea Bruno, pensionati del Santa Croce, il primo ortopedico e il secondo tecnico di radiologia, hanno poi presentato le iniziative per il sostegno individuale e collettivo degli utenti proposte dal Comitato, dalla raccolta firme su lettera da inviare alla politica, alla serata di confronto con i candidati, sportello salute, modulo reclami.