La Corte d’Appello di Torino chiamata questa mattina (giovedì 9 maggio) a pronunciarsi sulla maxi inchiesta del Tenda Bis ha ribaltato l’esito del processo di primo grado del tribubale di Cuneo e ha assolto tutti gli indagati.
L’inchiesta si era aperta a maggio 2017 dopo il sequestro del cantiere del Tenda da parte della Guardia di Finanza.
In primo grado tutti gli imputati erano stati condannati per i furti sul cantiere di alcune centine, le basi di appoggio destinate alla realizzazione della galleria del Tenda. Il 13 gennaio del 2022 il giudice Sandro Cavallo del Tribunale di Cuneo aveva condannato il direttore A.F., il capo cantiere A.P e i due operai L.M e N.D.R. (tutti dipendenti della Granda Lavori Fincosit) alla pena di 4 anni e 1.000 euro di multa per il reato di furto (più 3 mesi di arresto per il direttore per violanzione delle norme in materia ambientale), mentre per lo stesso capo d’imputazione il capo cantiere G.A. era stato condannato a 3 anni e 2 mesi e 600 euro di multa. In merito alla violazione delle norme di conservazione dell’esplosivo, A.F., G.P. e L.M. erano stati condannati a un mese e 15 giorni,. Per tutti gli imputati era arrivata anche la sanzione della interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
I difensori avevano presentato appello e oggi la Corte d’Appello di Torino assolto gli indagati derubricando i furto in appropriazione indebita e pronunciando il non doversi procedere per mancanza di querela. I reati legati alla detenzione di esplosivi e allo smaltimento dello smarino sono invece entrati in prescrizione e quindi estinti.
La decisione odierna riguarda la prima parte dell’inchiesta (furto di materiale ferroso, detenzione illegale di materiale esplosivo e illeciti nello smaltimento di rifiuti ndr), la parte più “pesante”, quella relativa ai reati di falso ideologico e truffa ai danni dello Stato, attentato ai pubblici trasporti, frode in pubbliche forniture e falsificazioni sulle certificazioni è ferma al Tribunale di Torino. La conclusione dell’istruttoria è prevista per il 15 giugno, una corsa contro il tempo visto che la prescrizione scatterà a gennaio 2025.