Nella sempre più complicata e divisiva corsa alla nuova governance della Fondazione Cr Cuneo, torna l’ombra della SuperFondazione piemontese.
Troppe scadenze e troppe poltrone in gioco contempo- raneamente per non pensare a un progetto di cui si parla da tempo nel panorama finanziario piemontese e italiano, ovvero l’idea della SuperFondazione. E se prima di arrivare alla guida della Fondazione di Torino a sfiorare l’idea era stato soprattutto Fabrizio Palenzona, pensando a una superfusione di Compagnia San Paolo e CrT, oggi che si trova alla guida della Fondazione di Torino e in netto contrasto con Compagnia sul vertice Acri, pare non ci pensi più o comunque non sia una strategia possibile oggi dell’ente che fa riferimento al gruppo Unicredit.
L’idea sembra accarezzi invece sempre più il mondo Intesa, spingendo verso l’unificazione nei prossimi anni, delle due Fondazioni di riferimento del grande gruppo bancario, la storica Compagnia San Paolo e la sua “nuova” Fondazione CrC, dell’area Intesa dopo l’acquisizione di Ubi Banca nel 2020 e la fusione per incorporazione dell’aprile 2021. Un progetto che farebbe della grande unica controllata di Intesa, la Fondazione bancaria numero uno in Italia e tra le più grandi d’Europa (ora Compagnia è seconda dietro a Cariplo, e Fondazione Crc, settima). Come “garanzia” Intesa metterebbe i propri dividendi che hanno portato alle due Fondazioni negli ultimi anni, dividendi mai visti e ben al di là delle più rosee aspettative (e dunque anche erogazioni sul territorio e maggiore sicurezza patrimoniale). Ma sicuramente con la SuperFondazione avverrebbe un distacco maggiore dal territorio provinciale di riferimento, dove le allora Casse di Risparmio sono nate, a favore di un ambito ben più ampio.
La partita cuneese dunque non si sta giocando solo a livello provinciale, e non solo a livello politico, economico e territoriale ma anche su uno scacchiere più ampio del mondo della finanza piemontese e non solo. E l’attuale presidente della Fondazione CrC, Ezio Raviola, che il 29 febbraio è stato nominato da Unioncamere Piemonte nel consiglio generale della Fondazione Compagnia San Paolo con buone possibilità di arrivare fino alla vice presidenza, è chiamato a un compito delicatissimo per il territorio, a fare da arbitro di questa partita troppo delicata per i futuro di tutta la provincia e per l’autonomia della Fondazione CrCuneo.