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Domenica 22 dicembre 2024

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Borgo San Dalmazzo, i primi 100 anni di Rosa Viggiano

Nata a Tramonti, borgarina dal 1992, ha 5 figli, 12 nipoti e 16 pronipoti

La Guida - Borgo San Dalmazzo, i primi 100 anni di Rosa Viggiano

Borgo San Dalmazzo – “L’Amministrazione Comunale esprime alla signora Rosa Viggiano vivo compiacimento e fervidi auguri per il raggiungimento del mirabile traguardo”.

Così recita la pergamena che ieri sera (mercoledì 14 febbraio) la sindaca Roberta Robbione e l’assessora Michela Galvagno hanno consegnato a Rosa Viggiano nel giorno del suo 100° compleanno.

Parenti e amici hanno festeggiato la neo centenaria alla pizzeria Marechiaro. Nata nella frazione Pietre di Tramonti (Salerno) il 14 febbraio 1924, Rosa era la penultima di otto tra fratelli e sorelle: una famiglia baciata dal gene della longevità, perché tutti hanno superato il traguardo dei 90 anni. Solo lei, però, è arrivata al secolo di vita.

Dal matrimonio con il compaesano Mario Amatruda, sposato nel 1951, sono nati cinque figli: Natalizia (che vive in Abruzzo), Alfonsina (rimasta a Tramonti), Francesco, Maddalena (che vivono a Cuneo) e Anna Pia (che vive a Borgo, titolare con il marito Roberto Mosca della pizzeria Marechiaro). Alla festa c’erano tutti, con le rispettive famiglie e buona parte dei tanti nipoti (in totale sono 12) e dei pronipoti (16 in tutto, il più grande di 22 anni, la più piccola di 1 anno).

Rosa (che in famiglia era chiamata “Rituccella”) e il marito Mario (da giovane muratore, poi gelataio al bar Dante di Cuneo) arrivarono a Cuneo nel 1988. Nel ’92 il trasferimento a Borgo, dove Rosa (vedova dal 2015) vive tuttora con la famiglia della figlia più “piccola”, Anna Pia.

Lucida, allegra e in buona salute, Rosa cuce senza occhiali, fa il caffè, “bacchetta i nipoti, quando è il caso”, si tiene informata sulle vicende nazionali e internazionali seguendo i programmi di informazione alla televisione. Ricorda con precisione date e nomi. Racconta volentieri gli anni della Guerra, lo sbarco degli Alleati a Salerno, la distribuzione di biscotti e barattoli di dado (inizialmente scambiati per farina da polenta), l’arte di arrangiarsi quando le divise dei soldati e la stoffa dei paracadute venivano riciclate per ricavarne gonne e vestiti.

Nel corso della festa c’è stato anche il tempo per collegarsi in videochiamata con Tramonti, per una chiacchierata con il nipote Domenico Amatruda, che è il sindaco della cittadina della riviera amalfitana. Insomma, come hanno scritto i nipoti sulla fascia che le hanno messo a tracolla, davvero “una spendida 100enne”.

Con la sindaca Roberta Robbione e l’assessora Michela Galvagno

Con alcuni dei nipoti

Con i9 dei 16 pronipoti

Con i generi

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