Cuneo – La sanità rimanga pubblica e le apparecchiature sanitarie siano pagate dai soldi pubblici e non “affidarsi alla carità e alla beneficienza delle fondazioni private per avere le strumentazioni necessarie per i suoi ospedali”. A dirlo è il capogruppo degli Indipendenti Giancarlo Boselli che mentre ringrazia la Fondazione Ospedale di Cuneo per la donazione della Pet al Santa Croce, critica le parole di Cirio che ha voluto ribadire che il nuovo ospedale si farà a Confreria, e lancia una provocazione alla sindaca Manassero, nominare Silvia Merlo, attuale presidente della Fondazione Ospedale di Cuneo con mandato in scadenza il prossimo aprile, nella Fondazione Cassa di Risparmio e “sostenerla per la Presidenza”.
“L’Annual Charity Event della Fondazione Ospedale di Cuneo – scrive Boselli – è stato un momento di grande rilievo sia perchè si è presentata la donazione un’apparecchiatura di grande importanza per il Santa Croce, sia perché, in quella sede, il presidente della Regione Cirio ha voluto ribadire che la collocazione del nuovo ospedale, evidentemente se e quando si farà, aggiungo io, sarà senz’altro a Confreria…. Nel contesto della vicenda ospedale, ormai possiamo chiamarla così, questa sottolineatura, non è un segnale di forza, anzi genera ulteriore incertezza. Come ho già detto pubblicamente in molte occasioni, ho grande stima della presidente Silvia Merlo che sta facendo molto per la sua città e ritengo addirittura che la sindaca Manassero dovrebbe, senza indugio, nominarla nella Fondazione Cassa di Risparmio e sostenerla per la Presidenza. Detto questo, non posso fare a meno di evidenziare che da un punto di vista politico non c’è da stappare lo spumante nel dover prendere atto che lo Stato o la Regione, come preferite, deve ormai affidarsi alla carità e alla beneficienza delle fondazioni private per avere le strumentazioni necessarie per i suoi ospedali. C’è chi alla sanità pubblica non crede più e con una mano le toglie le risorse e con l’altra accompagna l’intervento dei privati, dipinti come salvatori e benefattori, risolutori della crisi che loro stessi hanno provocato al settore.
Noi crediamo in una sanità pubblica forte efficace ed efficiente, diritto costituzionale per le cittadine e i cittadini”.