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Lunedì 29 aprile 2024

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Moretta, precarietà al pastificio Rana: lavoratori in presidio

Nella giornata di domani (giovedì 16 novembre) con Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e UilTemp per chiedere stabilizzazioni e adeguamenti salariali

La Guida - Moretta, precarietà al pastificio Rana: lavoratori in presidio

Moretta – Una giornata di presidio, quella di domani (giovedì 16 novembre), per i lavoratori del pastificio Rana a Moretta (ex stabilimento Nestlé, acquisito cinque anni fa dall’imprenditore veneto della pasta fresca Giovanni Rana, insignito anche della cittadinanza onoraria nel paese della Granda). L’agitazione sarà dalle 10 alle 17, con alternanza dei lavoratori all’entrata e all’uscita dei turni. Al centro della protesta sindacale, indetta dalle tre sigle confederali, c’è il tema della precarietà nello stabilimento morettese: due lavoratori su tre sono precari, con una forte componente al femminile, fanno notare i sindacalisti di Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e UilTemp, insieme al fatto che “i somministrati sono la maggioranza dei lavoratori e mancano fino a 3.000 euro all’anno a testa dalle loro buste paga dal 2018 al 2023”.
“Nonostante da tempo sia iniziato un intervento sindacale – si legge nel volantino distribuito tra i lavoratori – che ci ha portati a mantenere unitamente a Fai-Flai-Uila, lo sciopero ad oltranza sul terzo turno del sabato notte, la direzione Rana nega un tavolo negoziale a Nidil-Felsa-Uiltemp e dimostra nei fatti la mancanza di una vera volontà di risolvere i problemi presenti dei precari a partire da: assunzioni stabili Rana con un programma di assunzioni graduali che riduca in maniera stabile e significativa questa enorme precarietà; pagamento degli arretrati salariali mancanti già richiesti sia alle agenzie sia a Rana; risolvere i gravi problemi di sicurezza; un’organizzazione del lavoro rispettosa della dignità delle famiglie; un adeguamento degli attuali inquadramenti professionali. Per tutelare i lavoratori siamo stati costretti a procedere con alcuni ricorsi in tribunale e a segnalare il tutto ai servizi ispettivi che hanno già proceduto a un primo accesso Asl. La contrattazione rimane comunque per noi la via maestra per risolvere i problemi, ma se ci è negata non esiteremo a proseguire con tutte le altre vie previste dalla legge”.

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