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Giovedì 2 maggio 2024

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La Guardia di finanza di Cuneo arresta un imprenditore per frode fiscale

Giro di fatture false per un milione di euro

La Guida - La Guardia di finanza di Cuneo arresta un imprenditore per frode fiscale

Cuneo – I militari della Guadia di finanza del comando provinciale di Cuneo, al termine di un’indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Asti, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare degli arresti domiciliari e a un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per un valore di circa 200.000 euro, emessi dal Gip del Tribunale di Asti, nei confronti di un imprenditore di Racconigi operante nel settore della carpenteria metalmeccanica.
Le indagini svolte dai finanzieri della tenenza di Fossano, condotte attraverso accertamenti tecnici e bancari, analisi e ricostruzione della documentazione contabile e amministrativa, hanno fatto emergere un articolato sistema di evasione delle imposte, perpetrato attraverso la costituzione di una ditta individuale che aveva come unico scopo quello di emettere false fatture per circa un milione di euro.
L’imprenditore, ideatore della frode, emetteva false fatture relative a prestazioni lavorative nei confronti di altri imprenditori che pagavano. Il denaro così ricevuto veniva poi restituito sotto banco agli imprenditori compiacenti. Tale condotta permetteva sia all’imprenditore di Racconigi che alle imprese destinatarie delle false fatture di ottenere un vantaggio fiscale: per il primo quello di trarre profitto illecito in misura pari all’Iva, per i secondi, quello di contabilizzare costi fittizi permettendo così di abbattere l’imponibile da sottoporre a tassazione e di dichiarare un credito Iva non spettante (quindi ottenendo un risparmio d’imposta sia ai fini delle imposte dirette che dell’Iva).
Gli amministratori della società beneficiarie della frode, posti di fronte alle risultanze delle indagini e non riuscendo a fornire idonei elementi giustificativi in merito alle operazioni commerciali contestate, hanno ammesso la propria responsabilità e hanno provveduto a pagare i loro debiti all’erario per circa 700.000 euro.

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