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Lunedì 29 aprile 2024

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Nuovo ospedale di Cuneo: “Ci stanno prendendo in giro con il gioco delle tre carte, non c’è un piano B”

La posizione dei tre gruppi consiliari di minoranza del Comune di Cuneo, gli Indipendneti, Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia

La Guida - Nuovo ospedale di Cuneo: “Ci stanno prendendo in giro con il gioco delle tre carte, non c’è un piano B”

Cuneo – “Ci stanno prendendo in giro con una cabina di regia inutile che fa solo perdere tempo. Siamo in ritardo già di otto mesi e non c’è nessun piano B per il nuovo ospedale di Cuneo. E il Comune di Cuneo è complice della Regione”., Lo dicono i tre gruppi consiliari di minoranza del Comune di Cuneo, gli Indipendenti, Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia in una conferenza stampa indetta questa mattina, lunedì 9 ottobre, in Municipio. “C’è un imbarazzo da parte di questa Regione sulla sanità. E la sindaca Manassero imbarazza anche il suo stesso partito, il Pd, che dice cose ben diverse s sanità e nuovi ospedali in Piemonte”, aggiunge Giancarlo Boselli.

La posizione dei tre gruppi di minoranza è nota e non cambia: sono contrati al Ppp, il partenariato pubblico privato, per la costruzione del nuovo ospedale, e sono contrati allo spostamento dell’ospedale da Cuneo a Confreria. Sono contrari per costi che aumentano, per la scelta della locazione in zona parco fluviale, per il consumo di suolo e per l’abbandono in centro città di una struttura che, se abbandonata, desertificherebbe un intero quartiere.

“Siamo fuori da qualsiasi criterio ufficiale di procedura – sottolinea Ugo Sturlese -, sul Carle pendono vincoli di natura culturale e paesaggistica, tra i soggetti che dovrebbero firmare il documento di interesse pubblico dell’opera c’è Giorgio Rinaldi, il nuovo direttore amministrativo che non ha titoli per farlo esponendo l’Aso al rischio annullamento degli atti. Non c’è un piano B perché Cuneo e Alessandria non rientrano nel piano Inail. È il gioco delle tre carte inventato dalla Regione lo abbiamo detto dall’inizio mentre riammodernando e costruendo in parte al Santa Croce si avrebbero costi dimezzati e mantenimento della struttura con risorse che già ci sono 148 milioni ex articolo 20, più 7 di fondi Pnrr e 32,5 milioni dell’antisismica”.
“La Regione – sottolinea Claudio Bongiovanni – dice che il nuovo ospedale con il Ppp sarà pronto a giugno 2029 ma non ha mai dato risposte sui costi e suk confronto tra fondi pubblici e privati. Il Piano B non c’è se non nelle parole della sindaca perché sappiamo che l’assessore Icardi vuole il Ppp”.
“Non c’è risposta plausibile se non il fatto di voler spendere di più al Ppp – accusa Boselli – e la cabina di regia è per guadagnare tempo. Cirio ci ha detto che sul progetto ci mette la faccia e chi dovrebbe farlo se non lui, ma è grave che lo faccia con la complicità del sindaco che ci dice con soddisfazione che ha avuto rassicurazioni che l’ospedale si farà. La nostra proposta rimane quella del Santa Croce che è anche la più sensata rispetto anche alla situazione nazionale della sanità”.

I tre contestano anche la riunione prevista per giovedì 12 ottobre sul nuovo progetto: “Non si saprà nulla di nuovo – dicono – e se ci verrà detto qualcosa avremo l’obbligo di mantenere il segreto perché è una proceduraaperta. Se vogliono essere trasparenti facciano una commissione che è pubblica e non una riunione con capigruppo e giunta”.

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