Nella seconda metà del Cinquecento, in un Giappone feudale ancora immerso in un Medioevo violento, una serie di morti turba la quiete di una missione dei gesuiti.
Sei mesi dopo un messaggero che giunge proprio da quelle terre varca la soglia del palazzo episcopale di Toledo, addentrandosi nel labirinto di corridoi che porta alle stanze della biblioteca. È qui che, oltrepassando sale traboccanti di polverosi manoscritti, si trova il destinatario della lettera.
Si tratta di padre Martín Ayala. Lo studioso, linguista e traduttore, era stato tra i primi gesuiti ad approdare in Giappone, diventando l’unico conoscitore occidentale della sua cultura e della sua lingua, considerata fino a quel momento impenetrabile per gli occidentali. Di fronte alla missiva appena ricevuta, sembra giunto il momento di tornare in quella terra lontana. Questo perché tre confratelli della missione giapponese sono stati trovati morti, uccisi in due città distanti.
La brutalità degli omicidi, però, fa capire che si tratta della stessa mano assassina. Con un lungo viaggio, padre Ayala ritorna nell’isola dov’era stato tanti anni prima, per indagare. Al suo fianco un giovane contadino e samurai, scelto per scortare lo straniero nei feudi più remoti del regno, dove entrambi dovranno affrontare paura e diffidenza, ma anche forze misteriose.
Una sorta de “Il nome della rosa” in terra giapponese, con una storia avvincente e ricca di mistero.
Otto milioni di dei
di David B. Gil
Piemme
19,90 euro