Cuneo – Nella notte scorsa circa 220 Carabinieri sono stati impegnati nell’esecuzione di decine di arresti sul territorio dell’albese e del braidese, a seguito delle indagini svolte dai Carabinieri delle due compagnie con il coordinamento della Procura di Asti: dopo quasi un anno di indagini scattate dal monitoraggio e da segnalazioni, i militari hanno sradicato un ampio “giro” di spaccio di stupefacenti che avveniva tramite messaggi whatsapp e che si avvaleva di “pendolari” dello smercio al minuto.
Nel corso delle indagini è infatti emerso che il lavoro “al dettaglio” coinvolgeva giovani incensurati in arrivo dall’Albania con visto turistico (tre mesi), che alloggiavano in alberghi o altre strutture ricettive, spesso in zone centrali sia a Bra sia ad Alba, e che fornivano le dosi a un gruppo consolidato di consumatori locali (che avevano un riferimento costante anche per i numeri di telefono cui inviare le richieste). In altri casi, la gestione delle dosi era in mano a persone inserite da tempo nel contesto locale: i Carabinieri hanno infatti individuato due coppie dedite allo spaccio, con dosi nascoste sotto terra e recuperate al bisogno.
Alcuni dei 45 destinatari dei provvedimenti restrittivi non sono stati individuati, perché già tornati in Albania. In totale, nell’operazione sono finite in carcere 21 persone (comprese quattro arrestate in flagranza di reato durante il blitz dei Carabinieri), altre 9 sono ai domiciliari e per due c’è l’obbligo di firma; gli altri 17 sono ancora ricercati. Negli interventi presso le abitazioni sono anche stati sequestrati 860 grammi cocaina, 415 grammi di marijuana, quasi 5 chili hashish, olio di hashish e una serra per la coltivazione della cannabis, oltre al materiale per il confezionamento delle dosi e a una pistola.