Per l’autrice quella storia era diventata quasi un’ossessione: ci si è immersa e l’ha ricostruita in un libro che è un delicato e potente romanzo storico, dedicato alla forza delle donne e della parola. Quella del popolo dalla pelle blu e di Bluette, cioè Cussy Mary Carter, 19enne intelligente e indipendente, una ragazza come tante se non fosse per quella caratteristica che si porta impressa. La pelle blu, appunto, retaggio genetico dei Fugate, confinati nelle valli più sperdute dei monti Appalachi. Metemoglobinemia è il nome dell’alterazione congenita, frutto di due geni recessivi.
L’incrocio di destini porta un orfano francese dall’altra parte dell’oceano, dove sposa una ragazza del posto: entrambi portatori di quel rarissimo tratto genetico, hanno sette figli, di cui quattro “blu”. Un popolo vittima della mancata accettazione del diverso, tra maldicenze e superstizioni. Ancora negli anni Trenta, quelli della Grande Depressione, in cui fu realizzato anche il progetto di portare la lettura nelle aree più disagiate degli Stati Uniti. E se ci si mette anche l’orgoglio di una donna determinata e curiosa che in più sa leggere, la tempesta le si scatena intorno.
Nelle pagine del romanzo rivive la lotta contro il pregiudizio e contro l’ignoranza. Bluette aderisce con entusiasmo al progetto lanciato da Eleanor Roosevelt per diffondere la lettura: su un mulo, porta libri e giornali nelle zone più remote, lavoro che diventa missione, in una vita di lotta e sopraffazione (a partire dal fanatico predicatore che vuole purificarla dal “peccato” della pelle blu). La sua è una lotta per la libertà che può ottenere da lavoro e studio. Per la sua indipendenza, per essere davvero la donna che vuole essere. Nelle pieghe della storia, storie incredibili.
La ragazza blu
di Kim Michele Richardson
Pienogiorno
18,90 euro