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Mercoledì 9 ottobre 2024

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Caldo: aumentano gli accessi al pronto soccorso, molto più a Verduno che a Cuneo

Al Santa Croce previsto un percorso speciale per patologie da caldo: Verduno sale a 150 accessi al giorno, Cuneo sopra i 1.350 a settimana

La Guida - Caldo: aumentano gli accessi al pronto soccorso, molto più a Verduno che a Cuneo

Cuneo – Il caldo di questi giorni fa crescere anche le attenzioni sanitarie e gli accessi in pronto soccorso. Ad essere sotto pressione però sono le zone più calde della provincia, Langhe e Roero e la pianura fosssanese con picchi di temperature sui 38° e soprattutto la percentuale di umidità sopra il 70% che fa peggiorare le cose.
A Cuneo al pronto soccorso del Santa Croce e Carle aumentano gli accessi, soprattutto di persone anziani, bambini o pazienti con già altre patologie, ma il Dea si è organizzato con un percorso speciale proprio per i pazienti con sospetta patologia da caldo e la situazione è di “normale gestione estiva”. Diversa la situazione a Verduno dove si registra un notevole aumento dei casi da “caldo”, normale per il clima di Langhe e Roero. Non a caso l’Asl Cn2 con il ritorno dell’estate aveva studiato un “Piano Caldo 2023” sapendo che si sarebbero ripresentati  tanti casi di problemi per la salute dovuti agli effetti del caldo, soprattutto nei soggetti a rischio. A Verduno si arriva a 150 accessi giornalieri al pronto soccorso in questo periodo di caldo. Al Santa Croce di Cuneo c’è una crescita oltre ai 1.350 casi a settimana, circa 200 al giorno.

“È tutto sotto controllo – spiegano Mauro Giraudo, coordinatore del pronto soccorso di Cuneo e il primario Giuseppe Lauria – con casi in più per il caldo. Sono aumenti fisiologici del periodo estivo che sappiamo e prevediamo in anticipo. Non viene affidato un “codice calore” nel triage, ma abbiamo predisposto un percorso speciale proprio per i pazienti con sospetta patologia da caldo a cui va sempre un’alta priorità, secondo la sintomatologia, la valutazione dei parametri vitali e la situazione contingente. Abbiamo anche dedicato delle sale visita con locali attrezzati e più freschi”.

Il Santa Croce non si fa trovare impreparato dunque nonostante l’abituale aumento estivo dei casi, tra la traumatologia da incidenti, l’aumento della popolazione turistica delle vallalte cuneesi e ora anche i malesseri, gli svenimenti e abbassamenti di pressione per il troppo caldo. Sensazione di disorientamento, grande stanchezza, incapacità allo sforzo fisico, fino ad arrivare, nei casi più gravi, alla perdita di coscienza, sono i sintomi di chi si sente male per il caldo e si reca in ospedale o allerta il 118. Ad essere maggiormente soggetti a complicazioni con le alte temperature non sono solo gli over 65, le persone che soffrono di patologie o sotto terapia farmacologica, ma anche i giovani che soffrono di ansia o attacchi di panico, che con il caldo tendono ad accentuarsi.

In Italia il sindacato degli infermieri il Nursing Up segnala un 20% in più di accessi ai pronto soccorsi legati all’emergenza caldo, una media che va dalle 120 alle 160 presenze al giorno negli ospedali con maggiore bacino di utenza. E ne sottolinea la criticità: “L’ondata di calore non rappresenta solo un rischio per la salute della collettività, ma mette a dura prova il lavoro quotidiano degli operatori sanitari. La carenza di personale, cronica, non aiuta certo ad affrontare il sovraffollamento delle aree di pronto intervento… I più esposti sono, naturalmente, più degli altri, i nostri anziani. Ed è a loro che in questo momento dobbiamo pensare, oltre che naturalmente ai malati cronici, la cui fragilità, di fronte a un clima del genere,  rappresenta un rischio evidente”.

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