Ci si immerge nella Londra di inizio Novecento con questo libro, che racconta la storia di un uomo e una donna ma anche di una generazione di uomini e soprattutto di donne, tra lotte, sacrifici e abnegazione, ma riscatto, speranza e libertà. Inghilterra, 1914, inizio della grande guerra. Da una parte il capitano Alexander Allan Seymour, in trincea con i suoi soldati, e dall’altra la dottoressa Cate Hill, tra le corsie di un ospedale con le sue colleghe. In un racconto alternato la guerra degli uomini e quella delle donne, su due diversi campi di battaglia: il fronte e un ospedale, cioè dove ci si uccide e dove invece si cerca di salvare più vite possibili e dimostrare, contro la diffidenza generale, di essere medici validi tanto quanto gli uomini.
In questo romanzo storico, l’incontro tra Cate e Alexander è l’incrocio di due mondi apparentemente lontani, infinitamente distanti, eppure resi vicini dall’esperienza della guerra e dalla voglia di affermazione personale e libertà dai pregiudizi, dagli stereotipi, dalle aspettative altrui. Per vivere davvero quella libertà, unica, di essere sé stessi.
Libertà che passa attraverso una rivoluzione vissuta nella guerra: un gruppo di dottoresse, guidate dalle pioniere Louisa Garrett Anderson e Flora Murray, aprirono in Francia la prima unità chirurgica gestita da sole donne per curare soldati feriti. Prima alle dottoresse era permesso lavorare soltanto con donne e bambini in ospedali di carità, non certo operare soldati. Le donne del Women’s Hospital Corps, oltre al ruolo medico fondamentale, hanno aperto una breccia nella storia, anche per tutte le donne venute dopo di loro.
Come vento cucito alla terra
di Ilaria Tuti
Longanesi
20 euro