Vernante – A salutare chi arriva e chi parte dalla stazione è arrivato un Pinocchio gigante di legno. Ha in mano il pennello come a ritrarre Carlet e Meo, disegnati su una sagoma di legno. Sono i due artisti che in 30 anni hanno realizzato 160 murales con le avventure di Pinocchio sulle case del paese della Valle Vermenagna.
L’opera lignea, a cura dello scultore Barba Brisiu, è stata eretta in omaggio alla coppia ma in particolare è dedicata a “Meo t’la Pianota”, Bartolomeo Cavallera, mancato a gennaio scorso a 74 anni.
Il Pinocchio è stato inaugurato ieri sera alla presenza di un folto pubblico, nonostante la pioggia battente. C’erano Carlet, il parroco don Luca che ha benedetto l’allestimento, amici, estimatori e parenti di Meo, gli amministratori comunali. E, naturalmente, i famigliari del compianto: Loris che con alcuni compagni ha suonato sotto la pensilina di attesa dei treni e la moglie “Nuccia” Dalmasso che ha ricordato: “Il primo murales è stato sulla casa di Mimmì Torelli. Per Meo i colori sono stati il suo lavoro, il sorriso della natura, li amava, soprattutto il blu, ma non il grigio perché diceva che sapeva di spento, di vuoto”.
Il progetto dei murales nacque da un’idea di Carlet, che durante un viaggio in Germania, visitò un paese dove le case erano affrescate con dei disegni. Così nell’aprile 1989 venne realizzato il primo murales, riprendendo le tavole originali di Attilio Mussino, il più importante illustratore de “le avventure di Pinocchio” di Collodi che visse gli ultimi anni della sua vita a Vernante.
“Un grande e immensa e geniale opera – ha detto il sindaco Gian Piero Dalmasso – grazie alla quale Vernante si trova a godere gratuitamente di una risorsa preziosa che ha ridato slancio economico e culturale al paese. I murales sono un indelebile museo diffuso dedicato a Pinocchio da Meo e Carlet. Ecco perché quando abbiamo immaginato come commemorare Meo ci siamo detti chi altri se non Pinocchio può contraccambiare l’opera dei due artisti?
Il messaggio che pare mormorare il burattino è: “Mi avete disegnato talmente tante volte che ora sono io a ritrarre voi”.