Napoli – C’era anche un po’ di Cuneo oggi, lunedì 3 aprile, all’inaugurazione della nuova sezione Campania Romana del Mann di Napoli il Museo Archeologico Nazionale con la completa ristrutturazione dell’ala occidentale. Termina infatti un lavoro durato anni di ristruttrazione guidato dal cuneese Flavio Bruna, architetto, che con lo studio torinese Isolarchitetti ha seguito l’importante cantiere.
Bruna, 59 anni di Cuneo, non è nuovo come direttore lavori di importanti progetti nel mondo dei beni architettonici, da sempre con lo studio Gabetti & Isola di Torino. Per oltre vent’anni , tra il 1992 ed il 2013, è stato docente a contratto in Progettazione Architettonica presso il Dipartimento della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Dal 2000, dopo la scomparsa di Roberto Gabetti, Aimaro Isola riorganizza lo studio insieme a Bruna e Saverio Isola, (Isolarchitetti srl www.isolarchitetti.it ). Tra i suoi lavori l’area ex Fiat a Firenze Novoli, l’area archeologica dell’anfiteatro romano a Vercelli, l’area portuale Marina di Pisa, il porto turistico di Viareggio, Molo Mediceo a Livorno, area di Parco Ottavi e area ex-Reggiane a Reggio Emilia, il recupero del complesso urbano Lo Quarter ad Alghero, Palazzo di Giustizia di Bergamo, Centro del Design a Torino Mirafiori, oltre a diversi complessi religiosi. A Cuneo è stato l’architetto della nuova piazza del Foro Boario.
Il Mann di Napoli
La nuova sezione Campania Romana del Museo Archeologico Nazionale è una riapertura che avviene dopo 50 anni delle sale monumentali. A tagliare il anstro è stato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
“L’allestimento aggiunge 2mila mq espositivi e 240 opere nuove – ha spiegato Paolo Giulierini, direttore del Mann – Il museo non si ferma sotto l’aspetto espositivo e va avanti anche sul recupero degli spazi sotterranei, perché a maggio metteremo la prima pietra di quello che sarà il Mann sotterraneo dove si potranno realizzare mostre.
Il Museo MANN ha sede in un edificio storico il cui nucleo iniziale risale al 1585 ed è stato oggetto di diversi interventi di ristrutturazione e di restauro, nonché di successivi ampliamenti che ne hanno determinato la configurazione attuale. L’intervento ha tarsformato il Mann nel più grande museo di archeologia classica al mondo.