Boves – L’hanno vista da tutta la pianura cuneese. La tradizionale fiaccolata notturna sulla cima Bisimauda (seconda punta più alta della Bisalta dopo Costarossa) è tornata nella serata di ieri (domenica 12 marzo) alle 20. Dopo aver sparato i razzi luminosi e i fuochi d’artificio d’avvio, il gruppo di amici dello Sci Club Boves composto da 26 persone, tra cui alcune donne, è sceso lungo le pendici della Bisalta con 150 fiaccole di cera che, lasciate lungo il tracciato, hanno segnato un percorso luminoso visibile da molto lontano. L’iniziativa, prevista la sera precedente, è stata posticipata per il forte vento.
“La fiaccolata si ripete da 29 anni – spiega Alberto Bisotto, 55 anni, uno degli organizzatori -. Abbiamo saltato pochissime edizioni e siamo riusciti a farla anche a inizio marzo 2020 prima del Covid e nel 2021 rientrando dentro il coprifuoco, mentre nel 2022 è saltata per mancanza di neve. I primi furono Davide Pellegrino, Sebastiano Bisotto e Roberto Mondino che quasi trent’anni fa salirono fino a Fontana Cappa con alcune fiaccole. Si erano fatti prestare una macchina fotografica da Gian Foto per ricordare l’evento e poi da lì in avanti si è sempre ripetuto. Io vi partecipo da 23 anni, questa volta quando siamo arrivati in cima abbiamo anche raddrizzato la croce in metallo”.
Il gruppo è partito da sopra Tetto Filibert, zona Bercia e ha raggiunto la cima della Bisalta con le pelli di foca in circa due ore e mezza di cammino. Tutti erano attrezzati con luci frontali, coltelli e ramponi e hanno trovato una neve mista, con tratti ghiacciati, altri farinosi, difficile da sciare. “La discesa è impegnativa e per sciatori esperti – conclude Bisotto – perché sono mille metri di dislivello e molto dipende dalle condizioni della neve: non bisogna sbagliare le prime due curve, molto ripide. Però è una soddisfazione farcela e guardarsi alle spalle la Bisalta illuminata. Infine, tutti in pizzeria per festeggiare” (foto di Nicholas Gola).