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Lunedì 23 dicembre 2024

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Borgo San Dalmazzo, in 14 mesi 4.224 visitatori a Memo4345

Il percorso dedicato alla Shoah propone per i prossimi mesi un fitto calendario di eventi

La Guida - Borgo San Dalmazzo, in 14 mesi 4.224 visitatori a Memo4345

Borgo San Dalmazzo – Inaugurato il 5 settembre 2021, MEMO4345 (il percorso multimediale di approfondimento storico e didattico dedicato alla Shoah, allestito nell’ex chiesa di Sant’Anna, a pochi passi dal Memoriale della Deportazione) è stato visitato in 14 mesi da 4.224 persone: 2.627 hanno scelto la visita guidata, 1.597 hanno optato per la fruizione libera.

Tanti i borgarini, ma significativa anche la presenza di cuneesi, di residenti nelle altre province del Piemonte, di liguri e francesi.

MEMO4345 è rimasto aperto per 1.110 ore, 875 delle quali per la fruizione da parte del pubblico e 235 per visite su prenotazione (in gran parte dedicate alle scuole).

I dati sono stati comunicati da Roberto Bianco, responsabile e animatore di MEMO4345, nel corso di una conferenza-stampa convocata per fare il punto sul primo anni di attività e per presentare i prossimi appuntamenti.

“Come amministrazione crediamo molto in questo allestimento – ha detto la sindaca Roberta Robbione – cui attribuiamo una triplice valenza: è un megafono che dà voce alla storia passata; è una cartina che ci guida nella comprensione del presente; è una chiave per aprire cuore e mente al futuro. Abbiamo sentito il bisogno di tenere la barra dritta sulla memora, per questo è stato nominato un Comitato tecnico- consultivo che ci affiancherà per sviluppare e selezionare il prosieguo delle attività”.

L’assessora alla Cultura, Michela Galvagno, ha illustrato i prossimi appuntamenti: lunedì 21 novembre, anniversario della prima partenza da Borgo dei deportati ebrei, MEMO4345 sarà aperto al pubblico dalle 14.30 alle 18.30 con la proiezione di 6 videonarrazioni dedicate alla storia dei deportati; alle 21 conferenza della dottoressa Adriana Muncinelli su “I bambini deportati dal campo di Borgo San Dalmazzo” (furono 63, uno solo sopravvissuto ad Auschwitz). Il 24 novembre ci sarà un incontro con il Parco Alpi Marittime per progettare forme di cooperazione e coordinamento. Il 22 gennaio tornerà, dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, la tradizionale “Marcia dei Lumini”. Il 15 febbraio verrà ricordata la partenza dalla stazione di Borgo del secondo gruppo di ebrei. Il 6 marzo verrà celebrata la Giornata in memoria dei Giusti, coloro che si schierarono, anche a rischio della loro stessa vita, dalla parte dei perseguitati. In data ancora da fissare si conta di accogliere a Borgo Lidia Maksymowicz, attivista e scrittrice polacca sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz dove fu deportata quando non aveva ancora compiuto tre anni.

All’incontro con la stampa erano presenti anche i componenti del Comitato tecnico-consultivo recentemente nominato: oltre alla sindaca e all’assessora alla Cultura, ne fanno parte: Adriana Muncinelli, storica e curatrice dell’allestimento, Gigi Garelli, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea di Cuneo, Mirella Foà Cavaglion, Comunità Ebraica – sezione di Cuneo, e Alessandra Soncin, nipote di Andreina Blua che aiutò e protesse la famiglia Horowitz nel 1943/44.

“Nella tragedia della Shoah – ha evidenziato Muncinelli, anticipando i contenuti della conferenza in programma il 21 novembre – sparirono 1 milione e mezzo di bambini. Da Borgo partirono 63 bambini sotto i 14 anni, la più piccola aveva appena due mesi, uno solo sopravvisse. Parlarne vuol dire restituire loro il diritto alla memoria. Ma vuol dire anche riflettere sull’oggi: quando parliamo di quei bambini non possiamo non pensare ai volti dei bambini che vediamo ogni giorno in tivù: quelli uccisi sotto i bombardamenti, i migranti annegati nel Mediterraneo, i bambini seviziati e maltrattati”.

Alessandra Soncin, che ha contattato in videoconferenza Lidia Maksymowicz: “La scrittrice ha promesso di portare a Borgo la sua testimonianza: quella di una persona che è riuscita a elaborare terribili esperienze di odio e di violenza per trasformarle in forza di pace”.

Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza: “MEMO4345 è una realtà assolutamente in sintonia con le finalità dell’Istituto, nato per custodire la memoria, ma che nel tempo si è dato anche un compito militante, quello di stimolare la riflessione sul presente”.

Presente all’incontro anche Daniela Salvestrin, direttrice dell’Atl del Cuneese: “Quando l’amministrazione di Borgo ha deciso di affidare all’Atl la gestione di MEMO4345 ci siamo sentiti onorati, ma anche spaventati. Qui non si tratta di una visita turistica: chi entra qui esce diverso da prima. È un percorso dentro se stessi. Ci siamo resi conto fin dall’inizio che si trattava di prendere seriamente la questione. I numeri relativi al primo anno di apertura testimoniano il grande lavoro che è stato fatto”.

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