I venti di guerra, pur facendosi sentire in modo sempre più intenso, sono ancora lontani. Al momento essi riempiono le pagine della carta stampata e occupano spazi sempre più rilevanti in programmi radio-televisivi di informazione che hanno trovato in questa tragica attualità un tema da esplorare in modo ad un tempo minuzioso e sincopato. E tuttavia il rombo dei cacciabombardieri, il devastante sopraggiungere dei missili, le sirene che avvertono dell’imminente pericolo e soprattutto il cumulo di cadaveri e di macerie che la guerra si lascia alle spalle restano per noi qualcosa che, pur essendosi fatto più prossimo, fortunatamente non ci ha ancora coinvolto in prima persona.
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